Sei motivi per non farsi assumere da Google
Adam Berry/Getty Images
Economia

Sei motivi per non farsi assumere da Google

Un dipendente confessa a Entrepreneur tutti i suoi dubbi: vogliono solo persone iperqualificate, le promesse non vengono sempre mantenute, non c'é spazio nè per le idee dei singoli nè per le amicizie

Se fino a qualche minuto fa eravate convinti che un'assunzione da Google fosse il sogno della vostra vita, chi ci lavora davvero ritiene esistano almeno tredici motivi per ridimensionare le aspettative su una delle aziende più famose e affascinanti del mondo. Motivi che ha confessato a Entrepreneur e di cui vi riportiamo i sei principali sui 13 espressi.

Tutto questo, ovviamente, non significa che un'eventuale offerta di lavoro proveniente dal Re dell'hi-tech debba essere rifiutata, ma valutata con attenzione sì perché anche Google, come tutte le aziende del mondo, ha delle specificità e delle caratteristiche che, in alcuni casi, possono diventare dei difetti. Vediamone alcuni:

1) Bisogna essere iperqualificati per ricoprire qualsiasi incarico, anche il più umile. Un aspetto negativo? Non in assoluto, ma sì nel momento in cui restringe molto il tipo di profili che possono nutrire speranze in azienda. Del resto, dal momento che tutti vogliono lavorare con Google, il gruppo può permettersi di scegliere il meglio. 

2) Chi entra, finisce con lo sviluppare all'istante l'arroganza del "vincente", e coltivare nuove amicizie all'interno di Google è (quasi) impossibile.

3) Oggi l'azienda è talmente grande che nessuno può più sperare di farsi riconoscere per le proprie capacità e le proprie idee.

4) Gli spazi di lavoro diventano ogni giorno più piccoli.

5) Nel corso dei colloqui, gli esaminatori fanno un sacco di promesse. Per non rimanere delusi, meglio fare affidamento solo su ciò che è stato messo nero su bianco.

6) Non è possibile lavorare da casa. Opportunità che, invece, specialmente nel mondo dell'hitech andrebbe incoraggiata. 

Chiaramente, le rivelazioni di chi lavora o ha lavorato con Google possono essere state suggerite da esperienze negative personali e certo non sono sufficienti per scoraggiare decine di migliaia di professionisti e neolaureati dal candidarsi per ogni nuova posizione. Tuttavia, è importate non farsi troppe illusioni. Perché l'azienda perfetta, purtroppo, ancora non esiste.

L'articolo integrale: Google Employees Confess The Worst Things About Working At Google

I più letti

avatar-icon

Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

Read More