Tasi, perché (spesso) è più cara dell'imu
Simone Morosi / Imagoeconomica
Economia

Tasi, perché (spesso) è più cara dell'imu

La nuova tassa sui servizi costerà ai piccoli proprietari di case più dell'imposta municipale unica. Ecco la ragione secondo l'Ufficio Studi della Cisl

Molti l'hanno già pagata e molti la pagheranno il 16 ottobre. Qualunque sia la data del versamento, però, una cosa sembra certa: la tasi, cioè la nuova tassa sui servizi indivisibili che colpisce milioni di proprietari di immobili, sarà spesso più cara dell'imu, l'imposta municipale unica che lo scorso anno è stata abolita per le prime case.


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Non tutti gli italiani, però, pagheranno di più rispetto a quanto versavano fino al 2012 per l'imu. Il salasso maggiore si abbatterà su chi ha un'abitazione principale con rendita catastale bassa, fino a 300-500 euro. Più piccola è la casa, maggiore è la differenza rispetto all'imu. A dirlo è una rilevazione della Cisl, che ha passato al setaccio le aliquote della tasi in 20 capoluoghi italiani. Per gli immobili con rendita catastale di appena 300 euro, la nuova tassa sui servizi risulta più cara in 11 città, mentre in soli 4 centri urbani era più alta la vecchia imu sulla prima abitazione. Solo in 5 capoluoghi su 20, invece, i due balzelli sulla casa risultano equivalenti. A Milano, per esempio, il proprietario di un piccolo immobile (sempre con rendita catastale di 300 euro) dovrà sborsare 11 euro di tasi, mentre non pagava nulla di imu. Un aggravio per i proprietari si registrerà anche a Bari, Napoli e Venezia mentre a Campobasso la nuova tassa sui servizi sarà (sempre nel caso delle piccole abitazioni) superiore di oltre 70 euro rispetto alla vecchia imposta municipale unica del 2012. In controtendenza Roma, Firenze e Bologna, dove invece l'imu del 2012 era più cara.


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Nello stesso tempo, il nuovo balzello sulla casa colpirà in misura proporzionalmente più tenue i proprietari degli immobili grandi, cioè i fabbricati che hanno una rendita catastale di almeno mille euro (e che sono adibiti ad abitazione principale). Per questa categorie di fabbricati, infatti, la tasi del 2014 risulta meno pesante dell'imu sulla prima casa in 18 capoluoghi di regione su 20. A Milano, per esempio, chi pagava 472 euro per la vecchia imu, sborserà per la nuova tassa sui servizi circa 420 euro. A Roma, la differenza è ancor più significativa: 640 euro per l'imu 2012, contro i 390 euro per la tasi 2014. Questi gap hanno una ragion d'essere ben precisa: rispetto all'imposta municipale unica introdotta dal governo Monti, la nuova tasi ha delle aliquote più basse, almeno sulla prima casa (3,3 per mille contro un minimo del 4 per mille dell'imu) La tasi, tuttavia, non ha molte delle detrazioni in vigore nel 2012, come quelle per l'abitazione principale, che consentivano ai piccoli proprietari di azzerare l'imposta municipale unica dovuta. O meglio: le detrazioni ci sono, ma a stabilirle non è il governo come nel 2012 bensì il singolo Comune, che spesso è ben poco di manica larga nel concedere delle agevolazioni ai cittadini, perché ha problemi nel far quadrare il bilancio. E così, chi ha una casa piccola pagherà spesso una tasi più cara dell'imu.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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