Tasi, ecco come si compila il modello F24
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Tasi, ecco come si compila il modello F24

Una guida indispensabile per sapere quali caselle barrare, quali codici tributo inserire e quali errori evitare

La Tasi, la nuova tassa sulla casa, si è ormai conquistata la poco invidiabile fama di vero e proprio rompicapo fiscale. Un coacervo tributario fatto di norme, regolamenti, aliquote, scadenze, proroghe e chi ne ha più ne metta. Il tutto aggravato, se possibile, dal fatto che il menù di complicazioni appena citato, viene servito in maniera personalizzata praticamente da ciascuno dei circa 8mila Comuni italiani. Insomma, una vera babele normativa nella quale sarà davvero complicato districarsi. Ma, posto che un contribuente intraprendente riesca, attraverso la consultazione delle delibere comunali a conoscere le aliquote di sua competenza, e a calcolare così il valore della Tasi che dovrà pagare, ecco come si dovrà comportare quando si troverà di fronte al modello F24 per effettuare il versamento.

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Dati anagrafici. Innanzitutto dovrà essere compilata la parte che riguarda i dati personali del contribuente, ovvero la sua residenza insieme al codice fiscale. Se l’immobile su cui si paga la Tasi poi è intestato anche dad altre persone, oppure il versamento è effettuato da eredi o tutori, occorrerà inserire anche gli stessi riferimenti per tutti questi ultimi.

Codice Comune. Nello spazio apposito si inserisce il numero di riferimento della propria amministrazione locale. Ricordiamo che ogni Comune ne ha uno proprio.

SINDACI, LA LOTTERIA DELLE ALIQUOTE

Acconto. Le caselle successive, che necessitano invece l’inserimento di una “x”, riguardano il tipo di versamento che si va a fare. Ossia se si tratta di un acconto, di un ravvedimento operoso, di un saldo o di altro. Nel caso specifico ovviamente bisognerà barrare la casella “acc”, perché di acconto si tratta. Una circostanza che riguarda sia chi pagherà il prossimo 16 giugno, quindi nei Comuni che hanno deliberato le aliquote della Tasi entro il 23 maggio, e sia chi lo farà il 16 ottobre, ossia nei Comuni che delibereranno entro il prossimo settembre. Quando poi a dicembre si verserà il saldo si barrerà la casella corrispondente.

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Codice tributo. A questo puntosi torna ad avere a che fare con numeri da inserire nell’apposito spazio. Nel caso specifico si tratta dei codici tributo, ossia dei riferimenti forse più importanti che identificano il tipo di tassa che si sta pagando. I codici da utilizzare, a seconda di quale sia la propria situazione, saranno in questo caso i seguenti: prima casa 3958, altri immobili 3961, fabbricati rurali ad uso strumentale 3959, aree fabbricabili 3960. Da sottolineare il fatto che non è stato indicato, almeno fino ad ora, un codice specifico per gli inquilini che, come noto, dovranno versare una propria quota di Tasi, che potrà variare dal 10 a 30% del totale a seconda dei Comuni. La soluzione più immediata dunque pare sia quella secondo cui gli affittuari utilizzino lo stesso codice utilizzato dal proprietario, ovvero prima casa, altro immobile,ecc.

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Importi. Veniamo infine alla parte dedicata agli importi da versare. Innanzitutto nella casella sulla rateazione si inserirà l’identificativo 0101, come già accaduto nel caso dell’Imu. L’anno di riferimento è ovviamente il 2014. Per quanto riguarda gli importi a debito da versare poi, si inserirà la cifra dovuta, al netto delle eventuali detrazioni a cui si ha diritto. Infine, se viene portata in compensazione qualche eventuale credito arretrato, si dovrà evidenziarlo nel rigo specifico, riportando successivamente la cifra finale del saldo, data dalla differenza tra l’importo dovuto e la compensazione.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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