Cassonetti_rifiuti
Imagoeconomica
Economia

Tari, ecco le città dove costa di più

Il poco invidiabile record della tassa sui rifiuti più esosa spetta ad Agrigento, mentre l’esborso minore si registra a Belluno

Per qualcuno sarà anche tempo di vacanza, ma per tanti cittadini luglio significa Tari, visto che in molti Comuni, proprio per il prossimo 31 di questo mese, è previsto un primo acconto sulla tassa per la spazzatura. E allora, come di consueto, la Uil Servizio Politiche Territoriali, ha deciso di compiere uno screening nazionale andando a verificare le città dove quest’anno la tassa sui rifiuti sarà più esosa e dove invece sostanzialmente si pagherà di meno. I tecnici del sindacato hanno preso come esempio una famiglia di 4 persone con una casa di 80 metri quadri ed un reddito Isee di 17.812 euro.

Ebbene, mettendo in fila i valori della Tari per 100 capoluoghi, tenendo presente che in alcune città i dati ufficiali sulle nuove aliquote non sono stati ancora resi noti, risulta una media di 295 euro annui di imposta a fronte dei 300 del 2016. A livello generale però, il dato che emerge, è che in quattro anni l'imposta sulla spazzatura è aumentata invece dell'1,1% anche con grandi differenze tra un Comune e l'altro.

LEGGI ANCHE: Tari, ecco come e perché continua ad aumentare

LEGGI ANCHE: Tari, perché la tassa sui rifiuti è la più iniqua

LEGGI ANCHE: Tari, ecco perché in molti Comuni aumenta

Dove si paga di più e dove di meno
Entrando nel merito delle singole realtà locali, si scopre che in valori assoluti nel 2017 il costo maggiore per la Tari si registra ad Agrigento con 474 euro l'anno; a Pisa si pagano 473 euro; a Benevento 470 euro; a Siracusa 466 euro; a Salerno 462 euro. Il podio per le città più economiche spetta invece a Belluno, dove in media il costo della tassa sull’immondizia si ferma a 149,79 euro, Novara con 165,48 euro e Macerata con 175,38 euro.

Variazioni significative: grandi città
Tra le grandi città, tutte con valori di Tari sopra la media tranne Firenze, Palermo e Bologna, a Roma si è registrato in 4 anni un calo del 4,7% (da 322,86 a 307,75); a Milano un lieve aumento dello 0,5%; a Torino l'aumento più consistente, il 34,1%, da 245,01 euro a 328,55. A  Palermo il calo più forte, del 10,9% con una tariffa scesa a 273,76 euro dai 307,40 di 4 anni fa. Sempre tra le grandi città inoltre, in valori assoluti la tariffa più bassa è a Bologna dove si spendono in media 228,50 euro; la più alta a Reggio Calabria con 460,64 euro.

Variazioni: valori complessivi
Se si considerano tutti i centri capoluogo presi in esame, in questi ultimi tre anni, sempre secondo i dati della Uil, gli aumenti più consistenti si sono registrati complessivamente a Matera (+49,4%), Cremona (+43,4%), Brindisi (+40,4%), Torino (+34,1%), Ascoli Piceno (+28,8%). Le diminuzioni più forti invece ad Avellino (-15,9%), Pavia (-13,4%), Belluno (-12,6%); Macerata (-12,3%); Palermo (-10,9%). Nel corso dell'ultimo anno infine, la Tari è aumentata in 37 città tra cui Torino, Genova, Venezia, Firenze e Bari; è rimasta stabile in 25 città, tra cui Napoli, Bologna, Cagliari e Reggio Calabria; ed è diminuita in 38 città, tra cui Milano, Roma e Palermo.

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More