Tares: come funziona e com'è cambiata
Economia

Tares: come funziona e com'è cambiata

Le novità della contestatissima tassa sui rifiuti: gli aumenti slittano a dicembre, ma non scompaiono affatto

Gli aumenti di 30 centesimi al metro/quadro sono rinviati nel tempo, ma arriveranno lo stesso, quasi di sicuro nel prossimo mese di dicembre. E' questo il risultato del confronto tra le forze politiche e il governo sulla Tares , la nuova e salatissima tassa sui rifiuti, che prenderà il posto della Tia e della Tarsu.

TASSE, TRA GIUGNO E LUGLIO LA MAZZATA FISCALE

Rispetto alle vecchie imposte, la Tares peserà molto di più sul portafoglio delle famiglie e delle imprese. Per le abitazioni residenziali, sono attesi degli aumenti tra il 20 e il 40% in almeno l'80% dei Comuni italiani. Per i commercianti e le aziende, invece, ci sarà un vero e proprio salasso. Secondo le stime di Confcommercio, la nuova tassa sulla spazzatura costerà almeno il 60% in più alla maggior parte dei dettaglianti, con rincari-record per alcune categorie come i distributori di carburante (170%), i bar (370%) o i ristoranti (550%). Tutta colpa della particolare struttura della Tares, che non dovrà finanziare soltanto le attività di smaltimento dei rifiuti ma anche i servizi indivisibili come l'illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade. Si tratta di attività che, fino all'anno scorso, i sindaci pagavano grazie ai trasferimenti statali e che, adesso, saranno invece a carico delle loro amministrazioni.

Proprio per questa ragione, la Tares sarà più pesante rispetto alla Tia e alla Tarsu. In linea di massima, la nuova tassa si calcolerà con lo stesso procedimento delle vecchie imposte: il punto di partenza è il valore medio di produzione dei rifiuti, che viene determinato con criteri statistici, differenti per le famiglie e le imprese; sulla base di questo indicatore, si calcola un coefficiente che viene poi rapportato all’80% della superficie dell'immobile, per stabilire l'ammontare della tassa. Con l'arrivo della Tares, c'è però una novità non da poco: oltre all'imposta sui rifiuti “di base”, è prevista una maggiorazione di almeno 30 centesimi a metro/quadro, che serve appunto per finanziare i servizi indivisibili dei Comuni.

Dopo un lungo confronto tra il governo, i sindaci e i partiti, per i contribuenti italiani (aziende e famiglie) è arrivato fortunatamente uno sconto, anche se una decisione definitiva in proposito verrà presa dopo una discussione in Parlamento, che inizierà martedì prossimo 9 aprile. Nello specifico, la maggiorazione di 30 centesimi a metro/quadro dovrebbe scattare soltanto da dicembre, risparmiando le prime due rate della Tares, fissate a maggio e a settembre. Si tratta di una piccola boccata d'ossigeno per le imprese, anche se il problema è soltanto rinviato nel tempo. Gli aumenti, a quanto pare, ci saranno ugualmente, benché  in Parlamento ci sia chi fa pressing per un ulteriore slittamento. Il Pd e il Pdl vorrebbero infatti spostare la nuova tassa sui rifiuti al 2014, per poter studiare meglio come renderla un po' meno dolorosa di oggi .

TASSE, TUTTI GLI AUMENTI DEL 2013

I DEBITI DELLO STATO CON LE AZIENDE

I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More