La Bce taglia i tassi e l'euro crolla
Sergio Oliverio / Imagoeconomica
Economia

La Bce taglia i tassi e l'euro crolla

La Banca centrale ha comunicato di aver ridotto il costo del denaro allo 0,25% e la nostra moneta ha perso valore. Perché non è affatto una buona notizia

È stato un tutt'uno: la Bce attraverso le parole del Presidente Mario Draghi ha comunicato un taglio dei tassi di interesse dallo 0,50% allo 0,25% (il minimo storico per giunta inatteso) e l'euro ha perso tantissimo valore rispetto al dollaro. Lo mostra chiaramente questo grafico . Alle 15,25 il cambio euro-dollaro era crollato intorno a 1,335 dai 1,353 di questa mattina con una perdita secca di oltre l'1%.

Il motivo? Proprio le parole di Draghi: "La ripresa è continua ma fragile e non omogenea". E ancora: "non è stata raggiunta la soglia minima dei tassi". Così ha parlato il numero uno della Bce facendo intendere che la crisi non è finita, che ci sono ancora segnali di difficoltà in Europa e che dunque la Banca centrale è ancora una volta pronta a supportare il sistema del credito (e non solo) abbassando il costo del denaro e, volendo, anche a effettuare ulteriori tagli. È una buona notizia, come ha subito detto il presidente del Consiglio Enrico Letta? Dipende da che punto di vista la si vuole leggere. Sì, se si considera che la politica monetaria della Bce resterà "accomodante finché necessario, a sostegno di una ripresa economica graduale, come indicato dagli indicatori di fiducia". Ovvero, non si tirerà indietro nel sostenere l'economia in Europa. No, se invece si interpreta come un segnale chiaro di una crisi che è lontana dal termine.

È così dunque che l'euro ha perso valore. La nostra economia rallenta e arranca. Un fatto che pesa soprattutto in questi giorni in cui dagli Usa arrivano (al contrario) notizie confortanti: il prodotto interno lordo dall'altra parte dell'Oceano è cresciuto del 2,8% negli ultimi tre mesi, il risultato migliore dal 2013.

I più letti

avatar-icon

Redazione