Spread: i tre motivi per cui è sceso sotto i 300 punti
Economia

Spread: i tre motivi per cui è sceso sotto i 300 punti

E perché Mario Monti vuol raggiungere quota 287

Una discesa sotto i 300 punti base (3%) e una leggera risalita fino a 303, nel finale di giornata. E' l'andamento odierno dallo spread Btp/Bund, il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi, che ha raggiunto una quota che non si vedeva dal marzo scorso.

LO SPREAD E LA POLITICA ITALIANA

Il premier Mario Monti è soddisfatto ma, proprio oggi, ha espresso un altro desiderio: quello di vedere lo spread scendere ancora un po', sotto la soglia psicologica dei 287 punti base. Il numero, di per sé, secondo gli analisti non ha un significato particolare ma, per il presidente del consiglio, ha invece un valore simbolico di grande rilevanza. I 287 punti corrispondono infatti alla metà esatta di 574, cioè il livello attorno a cui lo spread si trovava nelle ultime settimane del 2011, quando Monti si è insediato a Palazzo Chigi e ha preso in mano le redini del paese.

TUTTO SULLA CRISI DELL'EURO

Resta difficile, però, poter  attribuire al premier tutto il merito di questa discesa che, è bene ricordarlo, ha avuto origine in almeno 3 diversi fattori. Il primo è senza dubbio la rinnovata fiducia dell'Europa nella solidità dei conti pubblici italiani, seppur pagata con il duro prezzo della recessione. Le ultime previsioni della Commissione Ue, elaborate agli inizi di novembre, hanno ribadito che il nostro paese dovrebbe raggiungere nel 2013 il pareggio di bilanciostrutturale (cioè al netto degli effetti del ciclo economico negativo).

GLI INVESTITORI INTERNAZIONALI E I BTP

Oltre alle lodi di Bruxelles, però, il calo dello spread ha origine anche nel sentiment che oggi regna tra gli investitori internazionali, a cominciare da quelli statunitensi, che hanno ricominciato a comprare i Buoni del Tesoro italiani. Le principali case d'affari d'Oltreoceano, da Goldman Sachs a BlackRock, non hanno infatti lesinato giudizi positivi sul nostro paese durante le scorse settimane, pur mettendo in evidenza qualche problema legato alla scarsa crescita economica.

IL PIANO ANTI-SPREAD DI MARIO DRAGHI

Infine, non va dimenticato il terzo e più importante fattore che sta mettendo al tappeto i differenziali di rendimeto tra Btp e Bund. E' l'intervento provvidenziale del presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, che ha messo in cantiere il suo infallibile piano anti-spread , tra agosto e settembre, vincendo le resistenze della Bundesbank e ridando fiducia ai mercati. Senza Super Mario (Draghi), le cronache finanziarie oggi sarebbero ben diverse.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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