Spesometro, istruzioni per l’uso
Imagoeconomica
Economia

Spesometro, istruzioni per l’uso

Scadenze e novità del modello di comunicazione delle operazioni Iva, da inviare al fisco entro il prossimo aprile

Scatteranno nel prossimo mese di aprile le scadenze per l’invio telematico all’Agenzia delle entrate del cosiddetto spesometro. Ricordiamo che la procedura in questione rappresenta un obbligo dal 2010 e serve a comunicare al fisco tutte le operazioni rilevanti ai fini Iva, ossia la vendita o l’acquisto di beni e le prestazioni di servizi forniti o ricevuti da altri soggetti. Per ottemperare a questo obbligo è necessario utilizzare il “Modello di comunicazione polivalente”, un documento approvato in maniera specifica dalla stessa Agenzia delle entrate. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le scadenze per l’invio, chi deve sottostare a questo obbligo e quali operazioni vanno dichiarate oppure omesse.

1 - Scadenze

Per quanto riguarda lo spesometro di questo 2016, che fa ovviamente riferimento alle operazioni del 2015, le scadenze sono stabilite a seconda del proprio regime fiscale. Per i soggetti che effettuano dichiarazione mensile, il termine ultimo è dunque stabilito per l’11 aprile, mentre per tutti gli altri la scadenza è fissata per il 20 aprile.

2 - Chi deve inviarlo

La legge stabilisce che tutti i soggetti passivi Iva che effettuano operazioni rilevanti Iva, compresi gli enti pubblici, e quindi anche lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni, sono obbligati alla compilazione e all'invio dello spesometro.

3 - Soggetti esonerati

Secondo quanto previsto dalle nuove norme, i contribuenti forfettari, cioè le partite Iva che aderiscono al regime introdotto con la legge di stabilità del 2015, non sono tenuti a compilare lo spesometro. Insieme ad essi, resta poi sempre valido l’esonero anche per i cosiddetti contribuenti minimi, ossia le partite Iva aderenti al regime dei minimi. Importante ricordare però che in questo ultimo caso, l'esonero non opera se, in corso d'anno, viene meno il regime a causa del superamento di oltre il 50% del limite massimo previsto per i ricavi.

4 - Tutte le operazioni da dichiarare

Nello spesometro vanno riportate tutte le operazioni con obbligo di emissione della fattura, a prescindere dall'importo e in aggiunta tutte quelle senza obbligo di emissione della fattura di ammontare pari o superiore a 3.600 euro, al lordo dell’Iva. Da notare che se si emette fattura in sostituzione di altro documento, ci sarà sempre l'obbligo di comunicare l'operazione, a prescindere dall'importo. Da quest’anno poi, a differenza di quanto avvenuto l’anno scorso, i commercianti al minuto e le agenzie di viaggio devono comunicare tutte le operazioni per le quali è stata emessa fattura, indipendentemente dal relativo ammontare. Infine, rientrano nello spesometro anche le operazioni soggette a reverse charge e allo split payment.

5 - Operazioni che non devono essere comunicate

Non c’è obbligo di dichiarazione per tutte quelle operazioni che vengono già monitorate in automatico dai cervelloni elettronici del fisco. Ci riferiamo in particolare a quelle assoggettate all’Anagrafe tributaria, come la fornitura di energia elettrica, i servizi di telefonia, i contratti di assicurazione, i contratti di mutuo e i contratti di compravendita di immobili. Sono escluse poi anche le operazioni finanziarie esenti da Iva e quelle effettuate o ricevute in ambito extra Ue. Infine, e questa si tratta di una novità introdotta per questo 2016, non devono essere più comunicate le operazioni già inviate all'Agenzia delle entrate tramite il Sistema tessera sanitario (Sts) ai fini della predisposizione del modello 730 precompilato.

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More