Spesa pubblica: come funziona la banca dati del Tesoro
Economia

Spesa pubblica: come funziona la banca dati del Tesoro

La Ragioneria autorizza l'apertura del sistema informativo Siope: sarà possibile consultare ogni giorno le entrate e le uscite della Pa

Che fine fanno le nostre tasse? E come spenderanno lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni gli oltre 54 miliardi che le famiglie e le imprese hanno versato a giugno?

Fino ad oggi bisognava aspettare i bilanci di fine anno. Ora, invece, le entrate e le uscite degli enti pubblici saranno sempre sotto gli occhi vigili di ogni cittadino.

Non sono più un segreto, insomma. Perché tale è stato per anni. La Ragioneria generale dello Stato considerava l'enorme data base delle operazioni degli enti pubblici uno strumento "confidenziale", il cui accesso era appunto consentito solo a pochi, sindaci e addetti alla tesoreria della Pa.

CONTI PUBBLICI: TROPPA SPESA O TROPPE TASSE?

Ora non più. Da pochi giorni, infatti, il sito web del Siope,che sta per sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici, è aperto a tutti.

Non servono, dunque, username o password (basta digitare l'indirizzo www.siope.it, cliccare su accedi e iniziare a navigare), ma solo una buona dose di pazienza.

Se si ha un po' di tempo a disposizione, infatti, si può scoprire in dettaglio quanto spendono ogni giorno Stato, enti locali, università e ospedali per gli stipendi dei dipendenti, per le consulenze, per gli acquisti e quant'altro.
 
Anche perché su Siope c'è tutto. O quasi: non sono consultabili, per ora, i dati relativi alle operazioni di incasso e pagamento degli enti di previdenza pubblici.

I dati di Siope, inoltre, sono sempre "freschissimi": l'aggiornamento del sito avviene ogni settimana (nella notte tra il giovedì ed il venerdì), in base alle segnalazioni ricevute il giovedì mattina entro le 9.

AZIENDE PUBBLICHE: QUANTE SONO E QUANTO COSTANO ALLO STATO

Qualche esempio: usando Siope, scopriamo che lo Stato centrale ha speso da inizio anno a fine giugno oltre 174 miliardi di euro (421 miliardi in tutto il 2013), di cui 21 milioni in beni alimentari, quasi 44 milioni per spese di pulizia e lavanderia e ben 177 milioni per traslochi e trasporti a favore dei dipendenti pubblici.

Oppure possiamo confrontare i costi degli enti locali. Prendiamo la spesa per il personale del comune di Milano, la seconda città italiana per numero di abitanti: Siope dice che i dipendenti comunali costano poco meno di 230 euro a ogni milanese.

Sono circa 165 euro in meno rispetto a quanto spendono in media gli italiani (395 euro pro capite), addirittura tre volte di meno rispetto a quanto pagano in media i residenti nei piccoli comuni (sotto i 2.000 abitanti), ma 70 euro in più rispetto alla media che si sborsa nei grandi comuni italiani (con oltre 250.000 residenti): circa 160 euro.

Sul fronte delle entrate, scopriamo invece quanto ha incassato il comune di Milano nei primi sei mesi di quest'anno: oltre 2,6 miliardi di euro. Di questi, oltre mezzo miliardo provengono dalle tasse (imposte sugli immobili, tassa per lo smaltimento dei rifiuti ecc.) e quasi 203 milioni di euro dai trasferimenti.

La navigazione, inoltre, rivela altre voci di entrata di sicuro interesse per le famiglie: dagli asili nido, ad esempio, il capoluogo lombardo ha incassato nei primi sei mesi oltre 17 milioni di euro; altrettanti dalle residenze per gli anziani e quasi 19 milioni dalle mense. Gli introiti dalle multe nel primo semestre, però, sono molti di più: 76 milioni di euro.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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