Soldi in Svizzera, come evitare i guai col fisco
FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images
Economia

Soldi in Svizzera, come evitare i guai col fisco

Chi aderisce alla voluntary disclosure ottiene uno sconto sulle sanzioni. Dal 2018 via allo scambio automatico delle informazioni

Gli spalloni, il denaro nascosto nei sedili, nelle valigette o in posti impensabili, come nei peluche o nelle sigarette appartengono ormai al passato. La Svizzera, dopo l'accordo siglato martedì con l'Italia, non è più il paradiso degli evasori di casa nostra: le banche della Confederazione saranno obbligate a dare informazioni sui loro clienti italiani.

Cosa cambia, dunque, da oggi in avanti per i nostri connazionali che sono titolari di un conto corrente o un deposito in Svizzera? Ve lo spieghiamo qui di seguito in quattro punti.

Accordo Italia - Svizzera: quando entra in vigore

La firma di ieri è i primo, decisivo, passaggio a una nuova era di scambi di informazioni tra il sistema bancario elevetico e il Fisco italiano. Per rendere operativi gli accordi, infatti, mancano le ratifiche dei Parlamenti dei due paesi.

L'obiettivo è arrivare alla sottoscrizione dello scambio automatico di informazioni tra i due paesi. Le banche svizzere, tuttavia, da mesi non accettano più capitali illeciti e chiedono ai loro clienti di sanare quelli già depositati con il Fisco dei rispettivi paesi.

Conti illeciti: cosa si rischia

L'Agenzia delle entrate può richiedere informazioni alle banche svizzere sui loro clienti italiani, perché non sono più protetti dal segreto bancario. Se il Parlamento di Berna darà l’ok, gli istituti finanziari svizzeri inizieranno a rilevare i dati dei conti dei contribuenti residenti all’estero nel 2017 ed effettuare il primo scambio automatico di dati nel 2018.

Stando allo Standard dell’Ocse, cui la Svizzera ha deciso di aderire, le informazioni che saranno trasmesse automaticamente saranno: il numero di conto, il numero di identificazione fiscale come pure cognome, nome, indirizzo e data di nascita dei contribuenti all'estero che detengono un conto in un Paese diverso dallo Stato d’origine, tutti i tipi di reddito e il saldo del conto.

Mettersi in regola: la voluntary disclosure

Grazie alla voluntary disclosure, i contribuenti titolari di conti e depositi in Svizzera non dichiarati potranno mettersi in regola con il Fisco utilizzando l'apposito modulo predisposto dall'Agenzia delle entrate. Aderire alla procedura di emersione assicura all'ex "evasore" uno sconto sulla multa ed offre uno scudo penale, anche se le tasse sui capitali detenuti all'estero vanno pagate per intero.

Chi non aderisce rischia sanzioni amministrative altissime (anche al 300% del capitale evaso) e di finire in tribunale, con l'accusa di autoriciclaggio, il nuovo reato punito con una detenzione che va da 2 a 8 anni.Si possono regolarizzare sia attività finanziarie sia immobili, lingotti d'oro e quote di partecipazioni in società estero - vetite.

Cosa fare se si vuole aprire un conto in Svizzera

Aprire un conto in Svizzera, così come negli altri paesi, o portare all'estero capitali è legale a patto che il possesso di questi beni sia noto anche al Fisco. Queste operazioni non sono consentite attraverso Internet, ma solo attraverso le filiali italiane di istituti svizzeri o recandosi direttamente agli sportelli fuori confine.

Ogni anno il contribuente deve dichiarare, infatti, gli immobili e i capitali posseduti all'estero (e i rispettivi redditi e interessi che producono) compliando il riquadro RW della dichiarazione annuale. L'obbligo, in passato, scattava col superameto della soglia di 10.000 euro che è stata alzata a 15.000 euro.

I più letti

avatar-icon

Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

Read More