Sette idee per chi ha soldi e vuole fare solidarietà
Economia

Sette idee per chi ha soldi e vuole fare solidarietà

Nel corso degli ultimi cinque anni l'Europa ha visto un aumento del 2% dei contributi. I consigli degli esperti di JP Morgan Private Bank

Nel corso degli ultimi cinque anni l’Europa ha visto un aumento del 2% dei contributi di tempo e denaro. I dati sono del CAF World Giving Index, il report annuale della Charities Aid Foundation in collaborazione con l’istituto di ricerca Gallup che mappa la solidarietà in 130 paesi.

Una cifra che può sembrare irrisoria, ma che è rappresentativa di milioni di persone e come tale è indicativa di un grande movimento.

"I filantropi hanno l’opportunità di scovare i divari, andare a fondo, diventare degli esperti e ottenere veri cambiamenti. La filantropia può prendersi dei rischi e innovare in una maniera che ai governi e alle società sono semplicemente precluse" spiega Rebecca Eastmond, EMEA Head of the Philanthropy Centre, J.P. Morgan Private Bank.

Ecco i suoi consigli per chi ha le possibilità economiche e vuole fare solidarietà.

Il panorama della filantropia italiana

"Abbiamo notato un aumento nella domanda di consulenti per le donazioni sul territorio italiano. I sondaggi internazionali mostrano come le donazioni in Italia siano calate durante la crisi economica. Ciononostante, la nostra esperienza è che industriali e imprenditori vadano in direzione opposta e donino sempre di più" racconta Eastmond.

"È pur vero che i filantropi con cui lavoriamo - prosegue - si considerano una sorta di pionieri: la cultura della filantropia si sta sì rafforzando, ma le voci dal nostro network ci ripetono quotidianamente che la filantropia italiana ha bisogno di maggiore sostegno dallo Stato".

Quali donazioni scelgono i filantropi italiani

Secondo l'esperta di J.P. Morgan Privte Bank, in Italia siamo di fronte a un aumento dei filantropi che si dedicano a questioni delicate assumendo un ruolo attivo nel donare, che si tratti di lavorare ad una maniera per mettere in salvo gli immigrati, per favorire l'inserimento dei giovani nel lavoro o per mantenere attive importanti istituzioni culturali.

"Parlando con i clienti emerge il senso del dover agire lì dove lo Stato non ce la fa" spiega Eastmond.  

"L'Italia - sottolinea - ospita sul suo territorio più siti facenti parte del patrimonio culturale UNESCO di qualsiasi altro paese del mondo. Quando le finanze dello Stato non riescono a coprire tutti gli interventi necessari, le famiglie e gli imprenditori decidono di prendere l'iniziativa".

"Inoltre, sono sempre più i filantropi - prosegue - che decidono di dividere i loro aiuti tra problemi in Italia e nei paesi in via di sviluppo. Questioni come quella dell'immigrazione, ad esempio, sono un chiaro segno del rapporto esistente fra la crescita economica dei paesi in via di sviluppo e problematiche prettamente italiane".

Cosa fare prima di donare

Capire il territorio su cui si muoveranno le organizzazioni con cui si vuole investire e svolgere anche in questi casi la due diligence

Sono alcuni importanti aspetti che, secondo gli esperti del settore, vanno presi in considerazione prima di mettere mano al portafoglio. 

Ecco una serie di domande da porsi per non sbagliare:

Quanto conoscete l'organizzazione che volete supportare?

Le vostre visioni combaciano?

Avete lo stesso approccio alla realizzazione dei vostri obiettivi?

Che prove hanno dei loro risultati?

Dispongono del supporto di esperti esterni?

Hanno una chiara idea di cosa significhi per loro il successo e dei criteri per valutare se sono sulla strada giusta?

Il direttore esecutivo e il consiglio di amministrazione hanno obiettivi comuni e sono in buoni rapporti?

L'organizzazione ha fissato degli obiettivi chiari o corre il rischio di essere distratta da nuove opportunità?

Altre domande da porsi

L'organizzazione è in grado di attrarre e mantenere con sé del personale valido?

Lo staff è coinvolto?

Qual è la condizione delle loro finanze (vi sorprenderà scoprire quante organizzazioni sono insolventi) e come generano profitto?

Il team finanziario ha sufficiente esperienza e giudizio?

Quanto sono saldi i loro finanziamenti?

Fanno affidamento su una o due principali fonti o su un equilibrio più variegato di finanziatori?

Se una donazione è controproducente

"Il peggio che possa accadere con una donazione a una charity è che essa si riveli dannosa" prosegue Eastmond.

L'esperta della private bank amerciana cita il caso dei PlayPump, una sorta di giostra connessa ad una pompa per l'acqua, che ha catturato l’immaginazione del mondo intero.

"I bambini dei paesi in via di sviluppo - racconta - avrebbero giocato e un villaggio africano avrebbe avuto l’acqua. Sono stati raccolti milioni di euro".

"Nei fatti, i risultati sono stati controversi. ONG e agenzie internazionali - prosegue - hanno criticato la soluzione ritenendola troppo costosa, troppo complessa per la manutenzione in loco e soprattutto dipendente dalla manodopera infantile".

Motivo? "I resoconti hanno indicato che i bambini avrebbero dovuto giocare per ore per generare l’acqua necessaria al loro villaggio".

Chi è un consulente di filantropia

Chi vuole fare solidarietà a certi livelli, può rivolgersi al consulente di filantropia.

Si tratta di un professionista, che opera spesso all'interno delle grandi banche, che aiuta i filantropi a mettere a fuoco distintamente i loro obiettivi e a far sì che le donazioni si traducano in un effettivo cambiamento.

Il loro lavoro è quello di aiutare i clienti ad andare più lontano più velocemente con le loro donazioni e assicurarsi che siano concentrati sul giusto obiettivo.

E che lo facciano provvisti della migliore strategia per loro, vale a dire che affrontino problematiche concrete su cui possono davvero avere un impatto.

Networking fra filantropi

"Sia che siano nuovi nel mondo della filantropia sia che siano già donatori affermati, i nostri clienti sono aiutati a venire in contatto con altre persone schierate a favore delle stesse cause o semplicemente fornite di una maggiore esperienza in materia di donazioni" sottolinea Eastmond.

"Sono assolutamente convinta - conclude - che si apprenda di più dai percorsi individuali di chi ci circonda che da qualsiasi teoria, per quanto fine ed elaborata essa possa essere. A questo scopo organizziamo incontri ed eventi destinati a favorire l’incontro fra i nostri clienti e l'apprendimento da importanti e affermati filantropi".

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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