Sette consigli per affrontare un colloquio su Skype
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Economia

Sette consigli per affrontare un colloquio su Skype

Tra i più importanti, curare l’aspetto, la luce, lo sfondo del video, sorridere e non gesticolare troppo

In un mondo sempre più globalizzato, capita spesso di trovarsi nella condizione di dover affrontare un colloquio di lavoro a distanza. E dal momento che i costi per organizzare un faccia a faccia possono essere anche molto elevati, il video-colloquio si è progressivamente trasformato nell'esame più rapido, efficace ed economico per valutare i candidati stranieri.

Quando poi, negli anni della crisi economica, le opportunità di impiego si sono ridotte in taluni paesi e sono aumentate in altri, il numero di colloqui effettuati online è aumentato ancora di più. ma visto che gli incontri virtuali hanno caratteristiche e codici molto diversi da quelli reali, vale la pena prepararli con cura, seguendo sette preziosissimi consigli.

1) In un video-colloquio, la cosiddetta "bella presenza" è ancora più importante che dal vivo. Non essendoci interazione diretta, le impressioni saranno influenzate, oltre che dalle vostre parole, dai vestiti. E mi raccomando: non pensate che solo perché si tratta di un video-colloquio infilarsi una camicia o un maglione sopra la tuta o il pigiama possa passare inosservato, perché non è così. Aspettare il colloquio per scoprirlo, però, sarebbe controproducente. Quindi insomma, preparatevi come se a questo colloquio doveste presentarvi di persona, è meglio.

2) Ancora prima di iniziare, sarebbe opportuno fare un breve test audio e video, verificare che non ci siano problemi di connessione, e trovare l'illuminazione giusta per far risaltare meglio l'immagine. Soprattutto quando gli esaminatori si trovano ad un fuso orario molto diverso, come può succedere nel caso di Australia e America. Ultima nota: attenzione alle finestre: se alle spalle, di giorno possono rendere troppo scura l'immagine di chi parla.

3) Curare lo sfondo. Una buona illuminazione, infatti, non basta. E' un colloquio di lavoro, e sarebbe meglio evitare di lasciar intravedere, ad esempio, angoli disordinati o piatti sporchi. Lo sfondo ideale, quindi, più che il muro bianco è una libreria.

4) Spegnete il cellulare e staccate il telefono fisso. Se c'è qualcuno in casa, chiedetegli di non fare rumore e, soprattutto, di non entrare nella vostra stanza nel corso del colloquio. Se siete soli, chiudete la porta per smorzare l'eventuale suono del citofono. E sperate che nessuno bussi al vostro appartamento. Se succede, ovviamente, chi vi sta esaminando capirà, ma sarebbe comunque meglio evitare qualsiasi tipo di interruzione.

5) Nel corso del colloquio, è fondamentale evitare di distrarsi a guardare la propria immagine. Sto bene, sto sorridendo, si è spostato un ciuffo di capelli? No. Tutto questo non vi deve interessare. Sulla "bella presenza", lo abbiamo già detto, bisogna lavorare prima. Del resto, se il colloquio fosse reale non vi portereste uno specchio per guardarvi, quindi concentratevi sulla telecamera e sui volti degli interlocutori, alternando lo sguardo su questi due punti. Guardare la telecamera vi aiuterà a creare un contatto diretto con loro, ma nel corso del colloquio dovrete anche reagire alle loro espressioni più che ammirare le vostre. Se pensate di non riuscirci, disabilitate l'immagine sul vostro desktop, o copritela con un post-it.

6) Sarebbe meglio non gesticolare troppo. In un colloquio virtuale risulta particolarmente innaturale, e nella maggior parte dei casi finisce col distrarre, o addirittura infastidire, chi vi sta esaminando. 

7) Sorridete spesso, ma senza esagerare con l'intensità del sorriso. Ai colloqui si arriva sempre nervosi, ma il nervosismo online nella maggior parte dei casi si trasforma nella proiezione di un'immagine di se stessi troppo seria. Il sorriso, quindi, serve a sdrammatizzarla, ammesso che non si esageri.

In bocca al lupo!

 

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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