Saras, i Moratti e Rosfnet
Economia

Saras, i Moratti e Rosfnet

Chi è il colosso del petrolio russo entrato pesantemente nel capitale del gruppo della famiglia Moratti

Il Cremlino entra a Piazza Affari. Il colosso russoRosfnetha infatti raggiunto un accordo per l'acquisizione del 20% di Saras (13,7% dai Moratti e un altro 7,3% con un'Opa) a 1,37 euro per azione (un'inezia se si pensa che, nel 2006, il gruppo è stato collocato a 6 euro). Alla famiglia milanese rimarrà, per ora, il 50,02% del gruppo petrolifero e 180 milioni di cassa pronti a essere spesi.

Ma chi sono i nuovi soci forti entrati negli affari (e che affari) dei Moratti?

Rosneft è un colosso del mondo petrolifero, nato dalle ceneri di Yukos. L'epopea del gruppo ha origine nel 1995 quando Yukos (nata a sua volta due anni prima dalla fusione di Yuganskneftegaz e KuibyshevneftorgSintez) venne messa all'asta nell'ambito di un imponente programma di privatizzazione e in seguito a una bancarotta da 3,5 miliardi di dollari.

L'asta venne pilotata a favore di Kodorkowsky, molto vicino al governo di Boris Eltsin. Il magnate, con soli 159 milioni di dollari, conquistò il 45% del capitale del gruppo (per poi salire al 70%). L'ascesa di Vladmir Putin, poi, cambiò tutte le carte in tavola.

Il 25 ottobre 2003 Kodorkowsky venne arrestato per frode fiscale, bancarotta fraudolenta, evasione fiscale e produzione di false documentazioni. A Yukos non restò che lo sfacelo: per ripagare i debiti verso il fisco vennero infatti messi all'asta i diversi asset del gruppo. La stragrande maggioranza delle attività, finì nelle mani dell'azienda pubblica Rosneft tra il 2004 e il 2007.

Oggi Rosneft è controllata al 69,5% dal Governo (il colosso è inserito nella lista delle imprese strategiche per lo Stato), ha chiuso il 2012 con un giro d'affari di 102 miliardi di dollari e un utile netto di 11,1 miliardi di dollari e con l'acquisizione, chiusa un mese fa, di Tnk-BP (per 40 miliardi di dollari oltre al 20% di azioni) ha conquistato la leadership del settore a livello mondiale. Quanto al prossimo futuro, secondo le stime, nel 2013 il colosso energetico produrrà 200 milioni di tonnellate di petrolio e 47 miliardi di metri cubi di gas.

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Cinzia Meoni