Rottamazione delle cartelle Equitalia: le cose da sapere
Economia

Rottamazione delle cartelle Equitalia: le cose da sapere

Il decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale chiarisce ogni dubbio: via le sanzioni e gli interessi di mora, resta però l’aggio

Dopo voci, indiscrezioni, e ovviamente immancabili polemiche, sono stati finalmente chiariti i dettagli della procedura che consentirà a molti contribuenti la rottamazione di numerose cartelle di Equitalia. Dunque come promesso dal governo, insieme alla cancellazione dell’ente di riscossione, che verrà molto probabilmente inglobato dall’Agenzia delle entrate, arriva anche un significativo sconto su vecchie pendenze fiscali che, secondo alcune stime, in alcuni casi potrà essere anche dell’ordine del 35%. Un bonus decisamente non da poco, considerando il persistente periodo di crisi in cui versano tante famiglie e imprese. Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il decreto legge sulla questione, pubblicato in Gazzetta ufficiale.

A quanto ammonta lo sconto

Il contribuente che deciderà di saldare il proprio passivo con Equitalia utilizzando la formula della rottamazione, beneficerà del taglio delle sanzioni incluse nelle cartelle oggetto del pagamento, oltre che degli interessi di mora nonché delle sanzioni e delle somme aggiuntive dovute sui contributi previdenziali.  

Cosa si dovrà comunque pagare

Al netto dunque del bonus sopra ricordato, in capo al contribuente che vorrà chiudere le proprie pendenze con il fisco resterà il pagamento della somma iniziale dovuta (cioè ad esempio l’importo della multa o della tassa da versare), degli interessi da ritardata iscrizione a ruolo, dell’aggio (che dunque resta, anche se calcolato solo sul capitale e sugli interessi da ritardata iscrizione a ruolo), delle spese per le procedure esecutive, nonché delle spese di notifica della cartella di pagamento.   

Tutte le cartelle che si potranno rottamare

L’elenco delle cartelle, che più correttamente dovremmo definire ruoli, che sarà possibile rottamare, ossia pagare con lo sconto, è decisamente lungo. In esso, diciamolo subito, ci sono innanzitutto le multe per violazioni al codice della strada, che in un primo momento sembrava dovessero essere escluse. Ma ci sono anche le cartelle relative a imposte, compresa l’Iva, ai tributi, nonché a contributi previdenziali e assistenziali relativi a Inps o Inail. E ancora, ruoli emessi da Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni, relativi per esempio all’Ici o alla tassa sui rifiuti.

Cosa resta fuori

Non potranno essere rottamate le cartelle riguardanti l’Iva riscossa all’importazione, il recupero di aiuti di Stato, i crediti da danno erariale per sentenze di condanna della Corte dei Conti, nonché le ammende e le sanzioni pecuniarie dovute per provvedimenti e sentenze penali di condanna.

E chi già paga a rate?

Anche i contribuenti che hanno già attivato una procedura di rateazione con Equitalia su vecchie cartelle potranno aderire alla rottamazione. Condizione assolutamente necessaria però è che le rate in scadenza dal primo ottobre al 31 dicembre 2016 vengano pagate regolarmente. In ogni caso, però, non sarà possibile recuperare le somme già versate a titolo di sanzioni e interessi di mora, che con le nuove regole, non sarebbero state più dovute.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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