Roche - Novartis e il risarcimento per lo Stato
CARLO CARINO IMAGOECONOMICA / Imagoeconomica
Economia

Roche - Novartis e il risarcimento per lo Stato

I due colossi svizzeri rischiano di pagare 1,2 miliardi di euro per un presunto "cartello" sulla distribuzione di due farmaci per la cura di una grave malattia agli occhi

Il presunto "cartello" sui farmaci per gli occhi rischia di costare a Roche e Novartis1,2 miliardi di euro.

A tanto ammonta la richiesta di risarcimento danni - il più alto chiesto dallo Stato italiano - fatta dal ministero della Salute ai due colossi farmaceutici svizzeri per la vicenda relativa all'ipotesi di una strategia commerciale occulta per incentivare l'utilizzo di un farmaco per la cura di una malattia della retina (la maculopatia) più costoso rispetto a un altro di pari efficacia e molto più economico (costa 10 volte meno).

Il conto presentato dal ministero ai due colossi (e alle due relative controllate in Italia) è salatissimo: circa 45 milioni nel 2012, 540 milioni nel 2013 e 615 milioni nel 2014 per il risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali arrecati illecitamente al Sistema Sanitario nazionale. All'azienda statunitense Pfizer, invece, sono stati chiesti 14 milioni di euro di risarcimento in riferimento al "comportamento di abuso di posizione dominante in relazione alla commercializzazione del farmaco Xalatan", un collirio.

L'accordo segreto secondo l'Antitrust
La richiesta del ministero, guidato da Beatrice Lorenzin, si basa sulla delibera dell'Antitrust dello scorso febbraio, che a seguito della vicenda Roche - Novartis ha comminato ai due colossi del farmaco una multa di 180 milioni di euro qualificando il comportamento delle due multinazionali come "un'intesa orizzontale restrittiva della concorrenza".

La vicenda, in breve, è questa: le due case farmaceutiche (che tra l'altro sono parenti: Novartis è azionista di Roche) si sarebbero accordate sottobanco per evitare l'uso dell'Avastin, un medicinale di proprietà della Roche che costa molto poco (circa 80 euro), sperimentato senza successo nella lotta ai tumori gravi, ma che in seguito è risultato efficace nella cura di una malattia che può colpire l'occhio in vecchiaia e causare persino la cecità.

Roche, secondo l'Antitrust, non avrebbe registrato l'Avastin per la cura di questa patologia come farmaco utilizzabile off – label, ossia per indicazioni non comprese nella scheda tecnica (non è rimborsabile dall'ottobre 2012), spianando così la strada a un altro farmaco (on - label), di proprietà della Novartis, il Lucentis, che costa invece ben 900 euro.

A causa di questo accordo, il Servizio Sanitario nazionale, che acquista o rimborsa il farmaco, avrebbe speso 45 milioni di euro in più nel 2012 e oltre un miliardo nei due anni successivi a seguito della totale sostituzione dell'Avastin con il Lucentis.

FARMACI, QUANTO CI E' COSTATO L'ACCORDO ROCHE - NOVARTIS

Il punto di vista dell'Agenzia del farmaco
La Commissione Tecnico Scientifica (CTS) dell’Aifa, si legge in una nota dell'Agenzia dello scorso 7 marzo, decise nel dicembre del 2012 di escludere Avastin "basandosi sui rischi di sicurezza del medicinale richiamati da EMA (l'agenzia comunitaria dell'Unione europea per la valutazione dei medicinali, ndr) e dalla concomitante presenza di un farmaco (Lucentis) specificamente studiato e registrato per l’uso intravitreale".

L'Agenzia, inoltre, ricorda di aver condotto "un’intensa attività negoziale per abbattere il prezzo dello stesso dagli originali 1.800 euro (negoziati nel 2007) al prezzo attuale che, al netto degli sconti per il SSN, arriva ben al di sotto dei 700 euro", tanto che il prezzo del farmaco Lucentis oggi in Italia risulta essere il più basso in tutta Europa.

La difesa dei due colossi farmaceutici
Roche e Novartis, invece, si sono difese definendo non reale le cifre indicate dal ministero della Salute e ricordando entrambe che non c'è ancora alcuna sentenza in merito.

Roche, si legge in una nota, "respinge con fermezza le conclusioni del procedimento condotto dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato circa un presunto accordo restrittivo della concorrenza con Novartis" e "ribadisce che le accuse sono prive di qualsiasi fondamento e che ricorrerà in appello presso tutte le sedi deputate, a tutela della propria immagine e dei propri diritti, certa delle proprie ragioni".

Anche Novartis, in una nota, "ribadisce la correttezza del proprio operato e di avere sempre agito nel pieno rispetto della normativa italiana ed europee" e respinge in maniera decisa le accuse di pratiche anti-concorrenziali e comunica di aver impugnato il provvedimento dell’autorità Antitrust dinanzi al TAR del Lazio (il procedimento è ancora in corso e la sentenza è attesa entro la fine dell’anno).

Secondo la casa farmaceutica, inoltre, "risulta infondata qualsiasi richiesta di risarcimento così come le cifre indicate nella comunicazione del Ministero che non trovano alcuna corrispondenza con la realtà dei fatti: la spesa generata da Lucentis a carico del SSN nel periodo gennaio-settembre 2013 è stata pari a 38,6 milioni di euro, in linea con i dati registrati nel 2012".

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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