Assunzioni,licenziamenti, articolo 18 e precari. La riforma Fornero in bilico nel dopo-elezioni
Economia

Assunzioni,licenziamenti, articolo 18 e precari. La riforma Fornero in bilico nel dopo-elezioni

Nelle prossima legislatura, tutti gli schieramenti politici pensano di modificare la legge sul lavoro. Ecco come

Bersagliata di critiche da tutte le parti e accusata di essere la responsabile di migliaia di licenziamenti, soprattutto tra i precari. E' stata accolta così, nei suoi primi e tormentati mesi di vita, l'ultima riforma del lavoro che porta la firma del ministro del welfare, Elsa Fornero . Si tratta di uno dei più importanti provvedimenti adottati dal governo Monti, che adesso sembra destinato a subire parecchie modifiche, più o meno profonde, subito dopo le prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio.

TUTTO SULLA RIFORMA DEL LAVORO

A destra come a sinistra, la riforma Fonero non è mai piaciuta granché. E ora, persino nello schieramento di centro guidato dall'attuale presidente del consiglio, c'è chi pensa a cambiarla (seppur blandamente) per arginare l'ondata di licenziamenti dei dipendenti precari, innescata proprio dalle nuove regole contenute nella legge sul lavoro. Ecco, di seguito, una panoramica sulle posizioni in campo.

RITORNO A BIAGI.

Il centrodestra non sembra avere molti dubbi sulla necessità di eliminare una parte importante della Riforma Fornero: quella che riguarda le assunzioni flessibili, come le collaborazioni a progetto o il lavoro a chiamata, che sono state sottoposte a nuovi e stringenti vincoli. Il Pdl parla di un ritorno alla legge 30 del 2003(o legge Biagi), che aveva introdotto e regolamentato diverse forme di flessibilità del lavoro, considerandole come una spinta all'ingresso o al reinserimento nel mondo produttivo dei disoccupati e dei giovani.

TRA VENDOLA E DELL'ARINGA.

Un po' più articolata è invece la situazione nel centrosinistra, dove convivono due posizioni. Una è quella del leader di Sel, Nichi Vendola, che considera la riforma Fornero quasi una sciagura e ha persino raccolto le firme per indire un referendum contro la nuova legge. In particolare, Vendola vuole abrogare la parte della riforma che ha modificato la disciplina dei licenziamenti, contenuta nell'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori.

I NUOVI AMMORTIZZATORI SOCIALI

Diversa è invece la posizione del Pd, che è contrario al referendum e considera la disciplina dei licenziamenti della Fornero un buon compromesso. Sui contratti flessibili, il partito democratico pensa invece a modifiche profonde, per evitare ulteriori licenziamenti dei precari nei mesi a venire, senza però tornare alla legge Biagi. Va ricordato, però, che tra i candidati di punta del Pd c'è anche l'economista Carlo Dell'Aringa, che è stato tra i coautori del Libro Bianco sul Lavoro, redatto oltre 10 anni fa proprio da Marco Biagi. Nel caso di vittoria del centrosinistra, le posizioni di Dell'Aringa dovranno dunque convivere per forza di cose con quelle di Vendola.

L'AGENDA MONTI.

In difesadella riforma Fornero si è schierato ovviamente il terzo polo di centro, guidato dall'attuale presidente del consiglio, che la considera comunque un primo passo in avanti per modernizzare il mercato del lavoro italiano. Anche nell'Agenda Monti (il programma elettorale del premier uscente), è prevista però l'ipotesi di migliorare la legge, attuando le correzioni possibili, e di completare le parti ancora rimaste inapplicate, come quelle sull'apprendistato e gli ammortizzatori sociali. Non va dimenticato, tuttavia, che il terzo polo candida anche alcuni esponenti fuoriusciti dal Pdl come il deputato Giuliano Cazzola che, nei mesi scorsi, ha bersagliato di critiche la riforma Fornero, incolpandola di aver penalizzato troppo la flessibilità del lavoro (soprattutto quella in entrata), impedendo l'ingresso nel settore produttivo di molti giovani e disoccupati.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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