Ramadan: il business per l'occidente
Economia

Ramadan: il business per l'occidente

Da McDonald's a Ikea, passando per agenzie di viaggi e accademie: il giro d'affari durante il mese del Digiuno per i musulmani

Scatta tra poco, il 10 luglio, il Ramadan, detto anche il Digiuno. E tutto il mondo del business è già pronto. Per un mese i musulmani saranno tenuti a seguire un digiuno stretto durante il giorno: non potranno mangiare nè bere fino al tramonto del sole. Una tradizione che, se fino a poco tempo fa era vista nella società occidentale come un "ostacolo", specie per il lavoro, ora inizia a trasformarsi in una nuova occasione di business.

Si sono infatti moltiplicate le iniziative pensate ad hoc per il mondo islamico: si va dalle offerte di pacchetti di viaggio verso Paesi come l'Egitto, messe a disposizione sui siti delle agenzie di viaggio con particolare attenzione alla scelta di strutture muslim firendly, fino a proposte di corsi che riguardano i segreti del Corano. E' il caso dell'agenzia Noord Academy Pakistan che dalla sua home page si rivolge al mondo islamico, chiedendo "Are you prepared for RAMADAN 2013/1434?": le offerte riguardano pacchetti di lezioni da uno o due mesi e prevedono sconti dal 10 al 20% in caso di prenotazioni anticipate.

Con il suo digiuno, il Ramadan costituisce il quarto dei Cinque pilastri dell'Islam e dura 29-30 giorni. Se per i musulmani che lavorano, specie in Occidente, può rappresentare un problema durante il giorno (difficile infatti garantire standard identici di rendimento privandosi di cibo e acqua), per chi sta a casa il discorso cambia. Ecco allora che l'azienda Al Borj, specializzata in utensili domestici, ha lanciato una super offerta di macchine per cucire a prezzi scontatissimi, pensata proprio per il Ramadan.

Il "business del Ramadan", però, non riguarda solo imprese attive nel mondo islamico. Non mancano infatti le iniziative che arrivano direttamente da colossi occidentali come Ikea e McDonald's. L'azienda svedese di mobili da montare, famosa in tutto il mondo e presente in angolo del pianeta, non poteva farsi sfuggire l'occasione per una promozione rivolta ai musulmani. Ecco dunque un'imperdibile offerta di tavoli, sedie e set di pentole lanciata in Qatar, Egitto e Oman. Come dichiarato da John Kersten, managing Director di Ikea-UAE, "il Ramadan è un momento dell'anno importante per noi di Ikea e quest'anno abbiamo pensato di costruire una campagna molto forte intorno all'idea di riunire le famiglie tutte insieme con prodotti pensati appositamente per il dopo tramonto, quando ci si riunisce per mangiare in compagnia”.   

A partire dal 10 luglio e per 4 settimane, dunque, non solo alcuni articoli avranno un prezzo scontato in occasione del Ramadan, ma al ristorante interno dell'Ikea di Doha non verrà servito, nè permesso che sia cosumato cibo, prima dell' iftar, il tramonto. Al punto di ristoro della catena svedese sarà offerto invece un iftar meal, un menù speciale che rispetta i dettami del Corano.

Anche McDonald's non poteva non rivolgere lo sguardo al mondo musulmano, soprattutto in posti dove la comunità islamica è più presente. Fin dal 2000 i ristoranti della catena di fast food, presenti a Dearborn, in Michigan, hanno iniziato a offrire una versione halal dei chicken nuggets, per rispondere alle esigenze dei molti clienti di fede musulmana.

I prodotti in versione halal (ovvero "lecita", con carne macellata secondo le linee guida della Sunna, il codice di comportamento islamico) hanno avuto così tanto successo da spingere McDonald's a moltiplicare questo genere di offerte. Nel solo distretto di Detroit/Dearborn, infatti, vivono oltre 150 mila musulmani e, secondo l'Arab-American Institute, qui si trova la più alta concentrazione etnica di Arabi del Middle East degli Stati Uniti.

Se in passato i musulmani si limitavano a consumare insalate e dessert nei McDondald's, ora hanno a disposizione anche menù appositamente pensati per loro. In Svezia, invece, già nel 2011 era partita una campagna pubblicitaria che recitava: "Ora è Ramadan anche al McDonald's di Rissne (un sobborgo di Stoccolma). Quando il sole tramonta, puoi comperare il tuo menù speciale Ramadan con sole 90 corone". Un modo per fare business, rispettando il digiuno musulmano. La catena aveva già avviato iniziative analoghe anche in Marocco , dove è imposto ai dipendenti di controllare la carta d'identità dei clienti per verificarne la fede religiosa, prima di servire da mangiare. In caso di avventori musulmani, infatti, l'articolo 222 del codice penale del Paese vieta di servire il cibo durante il Ramadan.

Lo stesso genere di offerte è stato proposto anche in Pakistan, mentre negli Stati Uniti alcuni cittadini di fede musulmana hanno deciso di proporre prodotti per i bambini in occasione del Digiuno assimilabili a dolcetti o a calendari dell'Avvento. Il tutto a prezzi modici, visto che i biscotti del Ramadan decorati a mano della Silver Envelope costano 8,50 dollari, mentre per il calendario del count down "Rockets'n' Robots" si spendono 15 dollari.   

Durante il mese del Ramadan, se da un lato molti lavoratori musulmani chiedono orari di lavoro ridotti o qualche giorno di ferie, dall'altro aumentano i consumi, un po' come in occasione del Natale cattolico. Secondo la stampa marocchina, il consumo di latte fresco durante il mese del digiuno aumenta del 60%. La Solis, società specializzata di indagini di mercato, ha stimato persino che i musulmani in Francia spendano durante il Ramadan il 30% in più in cibo rispetto al resto dell'anno, per un totale di 350 milioni di euro.

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Eleonora Lorusso