Perché Putin dice no al gasodotto South Stream
Alexei Nikolsky/Afp/Getty Images
Economia

Perché Putin dice no al gasodotto South Stream

Il premier russo punta il dito verso l'Unione Europea: "Non sostiene più il progetto". Nel quale era coinvolta anche Eni

Il progetto di realizzazione del super gasodotto South Streamè stato interrotto. Depennato per sempre forse. A convincere il presidente russo Vladimir Putin dello stop sarebbe stata la posizione, definita "non costruttiva" dell'Europa.

La decisione, se confermata, avrà conseguenze anche per l'Italia, visto che Eni - in partner con Gazprom, Edf e Wintershall - era coinvolta con una posizione di primo piano nel progetto da 16 miliardi di euro che avrebbe dato vita all'infrastruttura.

A far traboccare la goccia dal vaso sarebbe stato il permesso di far passare South Stream in territorio bulgaro, non ancora concesso da parte dell'Ue.  

Putin avrebbe già in mente l'alternativa, seppure non ancora ben delineata, che consisterebbe nella creazione di un altro gasodotto lungo il confine greco-turco.


I più letti

avatar-icon

Redazione Economia