Pubblicità e social media
Economia

Pubblicità e social media

Crescita esplosiva grazie a tablet e smartphone

La pubblicità sui social media funziona. E anche molto bene. Del resto, da quando milioni di potenziali consumatori hanno iniziato a connettersi regolarmente a network come Facebook o Twitter tramite computer, tablet e smartphone, e da quando qualsiasi cosa, anche la ricerca di una moglie o di marito, è diventata "pubblicizzabile", l'appeal di queste nuove piattaforme per gli addetti ai lavori è esploso. Lo confermano i dati del nostro grafico della settimana, pubblicato da Business Insider . I ricavi da annunci "native" sarebbero infatti già saliti da meno di cinque a sei miliardi di dollari dal 2012 al 2013, e potrebbero sfiorare gli 11mila nel 2017. Quelli "display", invece, pur essendo oggi poco al di sotto della soglia dei quattro miliardi, nel 2017 arriveranno al massimo a sei.

Per comprendere questo grafico e capire quali tipi di pubblicità funzionano sui social media è necessario chiarire un paio di punti. A cominciare dalle definiziona di pubblicità "native" e "display", traducendo la prima con personalizzata, la seconda con tradizionale.

Nessuno mette in dubbio che sul piano pubblicitario i social network offrano nuove e interessanti opportunità. Possono contare su milioni di iscritti, che in media passano dalle dieci alle venti ore al mese incollati allo schermo per cercare informazioni, pubblicare foto e commenti. Non solo: il fatto che fino ad oggi chi fa pubblicità abbia investito fino a un massimo del 10% nelle inserzioni destinate ai social media conferma le cifre da capogiro previste dal grafico di Business Insider.

Tuttavia, la vera novità dei social network consiste nella possibilità di sfruttare al massimo le potenzialità della pubblicità personalizzata, non solo dal punto di vista dei contenuti, ma anche delle forme. C'è chi è convinto che la pubblicità possa funzionare solo se utile e non invasiva, ma non è facile soddisfare contemporaneamente le preferenze di tutti. Ebbene, con le inserzioni personalizzate i social network ci sono riusciti, perché chi ama cercare video riceve informazioni tramite video, chi preferisce leggere riceve notifiche scritte e via dicendo. E i suggerimenti dati, grazie a tutti i dettagli con cui gli utenti aggiornano regolarmente i propri profili, non risultano mai strampalati, offensivi o inutili. Così la pubblicità viene guardata, anziché cancellata, e nessuno si infastidisce

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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