Poltrona Frau venduta. Il Made in Italy piange
Alexander Tamargo/Getty Images for Poltrona Frau
Economia

Poltrona Frau venduta. Il Made in Italy piange

Icona del lusso ed esponente da più di cent’anni del gusto e dell’artigianalità italiana entra nell’orbita del produttore di mobili americano Haworth

Adesso, se ne è andata anche Poltrona Frau. E’ di queste ore, infatti, la notizia che Charme Investments e Moschini (il primo fa capo alla famiglia Montezemolo, il secondo al numero uno di Poltrona Frau) hanno ceduto il 58,6% della società all’americana Haworth, produttrice di mobili per ufficio, partner per le operazioni dell’azienda italiana in Nord America a partire dal 2011. Per il perfezionamento dell’accordo, previsto per aprile, gli americani staccheranno un assegno da 243 milioni di euro e hanno già annunciato di voler lanciare un’Opa per il delisting dalla Borsa di Milano, dove l’azienda è quotata dal 2006. 

Franco Moschini, presidente di Poltrona Frau negli ultimi cinquant’anni e azionista di controllo di Moschini Srl si è detto felice che il futuro dell’azienda sarà nelle mani di un’altra azienda a conduzione familiare: “Per me, è la realizzazione di un sogno, la creazione del più importante operatore globale nell’industria dell’arredamento di lusso”. Il mercato ha salutato l’annuncio dell’acquisizione con entusiasmo: ieri, le azioni alla Borsa di Milano sono cresciute del 18%, toccando quota 2.932 euro.

Le ultimi pezzi del made in Italy venduti a stranieri

Rispetto alle precedenti acquisizioni che, negli ultimi mesi, hanno riguardato marchi italiani – da Star a Eridania a Chianti Classico - Poltrona Frau non è un marchio dell’alimentare, ma un brand del lusso e allo stesso tempo una delle icone più celebri del Made in Italy. Fondata da Renzo Frau, impreditore di origini sarde - il marchio è stato registrato a Torino nel 1912 -, Poltrona Frau si è imposta all’attenzione internazionale con la produzione di pezzi dal sapore moderno e contemporaneo, realizzati soprattutto in pelle. Gran parte dei suoi modelli, entrati in produzione ancor prima della Seconda Guerra Mondiale, continuano a figurare nel catalogo oggi. Negli anni, Poltrona Frau è uscita dai salotti e ha firmato gli interni per vetture a marchio Alfa Romeo e Ferrari e le sue pelli sono state usate da Audi, Bugatti, Mercedes-Benz, Bmw, Maserati, Lexus, Mini Cooper e Chrysler e sugli yacht di lusso. Ultima assegnazione in ordine cronologico, i seicento posti a sedere per lo stadio Arena Corinthians di San Paolo, in Brasile, un piccolo primato dell’azienda italiana che oggi è presente in oltre 65 Paesi con più di settanta punti vendita.

Poltrona Frau, inoltre, è anche un marchio che ha attraversato la storia dell’economia e dell’arredamento degli ultimi cento anni, facendosene interprete. Grandi designer come Gio Ponti – che ha firmato “Dezza” – hanno lavorato per l'azienda che, negli anni Ottanta, si è impegnata nella ricerca di nuove forme e materiali. Il nuovo millennio è all’insegna della creazione di prodotti pensati per un pubblico sempre più internazionale, con linee pulite e molto semplici, come il sofà "Kennedee". Ma la storia di Poltrona Frau è anche la storia di un successo economico: il bilancio 2012, infatti, si è chiuso con un utile di 886 milioni di euro e ricavi per 247 milioni. I primi nove mesi dello scorso anno hanno fatto segnare una redditività record da 192 milioni nel 2013. Adesso, l'Italia si prepara a dirle addio.

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Stefania Medetti

Sociologa e giornalista, ho barattato la quotidianità di Milano per il frenetico divenire dell'Asia. Mi piace conoscere il dietro le quinte, individuare relazioni, interpretare i segnali, captare fenomeni nascenti. È per tutte queste ragioni che oggi faccio quello che molte persone faranno in futuro, cioè usare la tecnologia per lavorare e vivere in qualsiasi angolo del villaggio globale. Immersa in un'estate perenne, mi occupo di economia, tecnologia, bellezza e società. And the world is my home.

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