Se un pensionato su due vive con meno di 1.000 euro al mese
Economia

Se un pensionato su due vive con meno di 1.000 euro al mese

Allarme Inps: diminuiscono dipendenti, importo medio delle pensioni e occupati. Ma nonostante tutto non si rinuncia ai piaceri della tavola, secondo un recente sondaggio di trnd Italia

Più di un pensionato su due vive con meno di 1.000 euro al mese. Si tratta di 7,2 milioni di anziani. Di questi uno su cinque fatica ad arrivare alla fine del mese: ha un reddito inferiore a 500 euro. La fotografia dell’Italia in crisi che emerge dal bilancio sociale dell’Inps fa impressione. Ma anche riflettere.

E non solo per i dati sulle pensioni, che vede solo il 24% di assegni compresi tra 1.000 e 1.500 euro e appena il 3% oltre i 3.000 euro. A partire dall’ormai cronica divisione tra Nord e Sud del paese (il reddito lordo erogato dall’Inps raggiunge una media di 1.238 euro al Nord contro i 920 euro al Sud) e di genere (1.366 euro per gli uomini, 930 per le donne). Per non parlare dei contributi assistenziali: la media è di soli 406 euro.

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Ricordiamo che la soglia di povertà relativa in Italia, che indica la difficoltà di fruire beni e servizi, per una famiglia di due componenti è di poco superiore a 1.000 euro, mentre per un single è di circa 600 euro.

Tornando al bilancio sociale dell’Inps, a tirare la cinghia non sembrano essere solo i pensionati: tra il 2009 e il 2011 l’ente previdenziale segnala come i dipendenti privati in Italia siano diminuiti dello 0,6%, da 12,5 milioni a 12,42 milioni, con una riduzione "consistente soprattutto per gli under 30 ", fascia in cui si registra una perdita dell'11,3% e 280.000 occupati in meno (da 2.468.000 a 2.188.000).

Per i giovanissimi, ossia quelli fino a 19 anni, il calo è stato addirittura del 45,5%.

Di conseguenza non poteva che diminuire il potere d'acquisto delle famiglie che tra il 2008 e il 2011 è calato del 3,8%, con una riduzione dell’1,9% nel solo 2011 (in termini reali dello 0,9%). Una situazione, scrive l'Inps, che “avrebbe potuto essere ben più grave senza l'intervento compensativo delle prestazioni social”.

Ma come vivono gli italiani che stanno diventando sempre più squattrinati? Per capirlo, bisogna spostarsi dalla spietata analisi dell'Inps al più edulcorato studio di trnd Italia, società di marketing che ha chiesto alla community di oltre 75.000 italiani iscritti al proprio sito di raccontare le proprie abitudini in cucina.

Ne emerge, spiega la ricerca, il ritratto di un popolo amante dei piaceri della tavola, ma che si destreggia abilmente tra gli scaffali dei supermercati . Come? Quando si tratta di spesa, prosegue il sondaggio, "il 63% degli intervistati dichiara di confrontare spesso i prezzi degli alimenti e di concedersi solo occasionalmente qualcosa di più caro".

Tuttavia, conclude la ricerca, l'attenzione alla qualità resta alta: quasi tre quarti del campione (74%) predilige ingredienti freschi ai cibi pronti e in scatola. Del resto, un vecchio adagio consigliava di mangiare per non pensare alle malattie e alle avversità della vita. E considerati i tempi, non c’è detto più azzeccato.

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Massimo Morici

Scrivo su ADVISOR (mensile della consulenza finanziaria), AdvisorOnline.it e Panorama.it. Ho collaborato con il settimanale Panorama Economy (pmi e management) e con l'agenzia di informazione statunitense Platts Oilgram (Gas & Power).

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