Pensioni e Ape Social, perché molte domande sono state respinte
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Economia

Pensioni e Ape Social, perché molte domande sono state respinte

Rispedite indietro oltre il 60% delle richieste chi vuole ritirarsi tra 63 e 66 anni senza penalizzazioni. Ecco i motivi

Andare in pensione a 63 anni, cioè 4 anni e 7 mesi prima del previsto, senza penalizzazioni. Era la speranza di molti  italiani che avrebbero voluto accedere all’Ape Social, l’anticipo pensionistico introdotto dal governo il 1° maggio scorso e partito con molto ritardo soltanto a ottobre. Molti di questi ultra 60enni sono rimasti a bocca asciutta. 

Secondo i dati dell’Inps, per l’Ape Social sono state presentate finora 39.721 domande ma ne ne sono state accolte circa 13mila. Più o meno la stessa cosa è avvenuta per i lavoratori precoci che hanno iniziato la carriera prima dei 19 anni. Anche loro (dopo l’ultima mini-riforma previdenziale del governo Renzi) possono in teoria andare in pensione prima del previsto ma, su circa 26mila domande presentate, poco più di 7mila hanno ricevuto il disco verde. 

Regole stringenti, forse troppo

Va ricordato che, per accedere all’Ape Social, occorre trovarsi in determinate condizioni. Tra le varie categorie che possono fare domanda c’è per esempio chi risulta disoccupato (per licenziamento, dimissioni per giusta causa o dopo una  risoluzione consensuale del rapporto di lavoro) purché non percepisca più gli ammortizzatori sociali (cioè i sussidi come la Naspi o la cassa integrazione) da almeno 3 mesi

Molte persone rimaste senza lavoro, però, nei mesi scorsi hanno tentato di arrangiarsi con qualche piccolo impiego saltuario. Secondo il patronato Inca della Cgil moltissimi di questi lavoratori si sono visti respingere le  domande di Ape Social soprattutto per una ragione: l’Inps ha interpretato assai rigidamente la norma e ritenuto interrotto il periodo di disoccupazione anche quando l’aspirante pensionato ha lavorato soltanto per pochi giorni negli ultimi mesi. 

Ci sono poi altre persone che si sono visti respingere le domande per altri motivi. C’è per esempio chi, pur essendo disoccupato, non ha presentato domanda di accesso ai sussidi statali entro i termini giusti e dunque non li ha mai incassati. In questo caso, secondo l’Inps, manca uno dei requisiti di accesso all’Ape Social, cioè non aver percepito da più di 3 mesi le indennità ai senza lavoro. 

E così, tra un cavillo e l’altro gran parte degli aspiranti fruitori dell’Ape Social si è trovato di fronte le porte sbarrate: niente pensione a 63 anni.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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