Pensioni, così potrebbero cambiare ancora
Massimo Percossi/Ansa
Economia

Pensioni, così potrebbero cambiare ancora

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, propone di ammorbidire la legge Fornero e rendere più facile l'uscita dal lavoro prima dei 66 anni. Ecco come

Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, non ha ancora scoperto le carte. In un'intervista a Repubblica, però, ha annunciato una importante novità: l'arrivo, entro giugno, di una proposta di riforma delle pensioni elaborata dall'istituto nazionale della previdenza. Non dalla politica, dunque, ma da un importante ente pubblico come l'Inps che, a detta di Boeri, in materia di welfare può svolgere il ruolo di “consulente”dello stato, come la Banca d'Italia lo è nella politica economica.


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Ecco allora che Boeri ha ipotizzato quali potrebbero essere i futuri scenari della previdenza italiana, mentre si sta allargando sempre di più il fronte dei “controriformatori”, cioè lo schieramento che vorrebbe cambiare la tanto contestata riforma Fornero del 2011, che obbliga molti italiani a stare al lavoro sino all'età di 66 anni passati.


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Come si può cambiare la riforma Fornero? Anche senza specificare i dettagli delle sue proposte, Boeri ipotizza due linee di azione. La prima consiste nell'introdurre dei criteri di pensionamento più flessibili, come già anticipato in Parlamento dal ministro del welfare, Giuliano Poletti. In pratica, chi ha ancora pochi anni di attesa per raggiungere i criteri di uscita previsti dalla legge Fornero, potrebbe mettersi a riposo un po' prima, accettando in cambio un taglio dell'assegno Inps.


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La seconda linea di azione ipotizzata da Boeri consiste nel creare una sorta di reddito minimo garantito per chi ha più di 55 anni e perde il lavoro. Non si tratterebbe di una vera e propria riforma previdenziale, dunque, ma di una misura che tenta di risolvere uno dei problemi creati dalla legge Fornero: la nascita di una folta platea di “anziani” che, dopo aver perso l'occupazione, non possono ancora accedere ancora al pensionamento e hanno pure molte difficoltà a ricollocarsi nel mercato del lavoro, a causa dell'età troppo avanzata. Secondo alcune stime citate dal presidente dell'Inps, per esempio, soltanto una persona su dieci, tra gli over 55, riesce a trovare facilmente un nuovo impiego. Per questo, Boeri ha pensato all'istituzione di un sussidio pensato apposta per i disoccupati anziani, magari finanziato con un prelievo di solidarietà a carico delle pensioni più alte, il cui importo risulta oggi sproporzionato rispetto ai contributi versati durante la carriera.


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Per conoscere più nel dettaglio le proposte dell'Inps, bisognerà però aspettare il mese di giugno. Di sicuro, i progetti elaborati da Boeri avranno un peso importante sulle decisioni del governo visto che, subito dopo l'estate e in occasione del varo della Legge di Stabilità, il ministro del lavoro Poletti presenterà alcune misure in materia di previdenza che hanno proprio lo scopo di ammorbidire la legge Fornero. Prima di passare all'azione, però, il governo dovrà partire da un numero: 80 miliardi di euro. A tanto ammonta il risparmio per le casse dello stato, tra il 2012 e il 2021, portato in dote dalla riforma Fornero, secondo le stime elaborate a suo tempo dallo stesso Inps. Una media di 8 miliardi all'anno per quasi un decennio: si tratta di numeri pesanti che, va ricordato, nel 2011 servirono per rassicurare l'Europa e i mercati finanziari sulla tenuta dei nostri conti pubblici. Dunque, non sarà facile convincere l'Ue che la riforma Fornero è già da rottamare.


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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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