Pace fiscale, cos’è e perché se ne parla
ANSA/ALESSANDRO DI MEO
Economia

Pace fiscale, cos’è e perché se ne parla

Una rottamazione delle cartelle di Equitalia pagando tra il 6 e il 25% dei debiti. La maxi sanatoria studiata dal governo

Condono o pace fiscale? Gli esponenti della maggioranza Lega-5Stelle preferiscono usare la seconda espressione ma, comunque lo si chiami, il provvedimento allo studio del governo in materia di fisco è un maxi sconto sulle tasse da pagare, che consente di cavarsela versando tra il 10 e il 25% della somma dovuta.

Fino al 25%

Di norme scritte ancora non ce ne sono ma, per avere un’idea del provvedimento studiato dall’esecutivo, basta guardare una proposta di legge presentata alla Camera nel 2015 da Massimiliano Fedriga, esponente di spicco della Lega. Si tratta di una misura che, per finanziare l’arrivo della Flat Tax, la tassa “piatta” con una o due sole aliquote del 15-20% al posto della vecchia Irpef, prevede appunto una “pace fiscale” tra i contribuenti e lo stato, cioè una maxi-sanatoria a favore di chi ha ricevuto una cartella esattoriale da pagare da parte di Equitalia.

Nello specifico, la proposta di Fredriga (poi inserita presso nel programma elettorale della Lega), prevede che i contribuenti destinatari di una cartella esattoriale di Equitalia estinguano il loro debito col fisco pagando nell'arco di due anni il 25% della somma dovuta (con un tetto massimo di 200mila euro), comprensiva dell'imposta più le sanzioni e gli interessi. Chi ha dichiarato un reddito inferiore a 18mila euro lordi nell'anno precedente, è disoccupato e non ha case di proprietà può addirittura cavarsela versando il 6% di quanto dovuto.

Colpo di spugna da 60 miliardi (forse)

Per i contribuenti che invece hanno una sola casa destinata ad abitazione principale e un reddito inferiore a 24mila euro annui lordi, l'importo da versare per mettersi in regola è pari al 10% dell'imposta dovuta, più gli interessi e le sanzioni.

La sanatoria riguarda i tributi e le imposte dovute all'erario, fatta eccezione per i contributi previdenziali. Secondo i calcoli fatti a suo tempo dalla Lega, le entrate derivanti da questo “colpo di spugna” ammontano a ben 60 miliardi di euro, calcolati su 650 miliardi di crediti che Equitalia (escludendo appunto i contributi) vanta attualmente nei confronti dei contribuenti.

Molti di queste somme, però, sono in realtà inesigibili poiché debitori sono aziende o contribuenti già in dissesto o in fallimento e non hanno ormai più un centesimo in cassa da versare. E' ancora presto, insomma, per fare previsioni esatte sul tesoretto che si creerà con la sanatoria fiscale targata Lega-5Stelle, sempre che di tesoretto si tratti davvero.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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