Chi sono Fama, Hanzen e Shiller premi Nobel per l'economia 2013
Economia

Chi sono Fama, Hanzen e Shiller premi Nobel per l'economia 2013

Tre economisti statunitensi i vincitori del premio: merito degli studi empirici sulle variazioni di prezzi di azioni e obbligazioni

Tre economisti statunitensi Eugene Fama, Lars Peter Hansen (entrambi della University of Chicago) e Robert Shiller (Yale University) hanno vinto il premio Nobel per l'economia 2013. Il merito va agli studi empirici sulle variazioni dei prezzi di azioni e obbligazioni e alla loro evoluzione nel tempo in base alla percezione reale e psicologica del rischio.

Fama le studiò negli anni '60, Hansen e Shiller le svilupparono in tempi più recenti.

Il collegamento tra andamento dei prezzi e rendimento di uno strumento finanziario (sia esso un'azione o un'obbligazione) è stato dimostrato, in un primo tempo, dipendere dalle politiche di dividendi delle società a esso collegate, poi dalla percezione del rischio e dalla solidità finanziaria attuale e presunta della società. Maggiore il rischio rendimento più alto, minore il rischio rendimento più basso. È con Hansen che l'analisi empirica si è ampliata andando a considerare l'andamento dei prezzi e dei rendimenti non solo sulla base di eventi razionali ma anche della psiche considerata quindi un elemento che ha un impatto notevole sulle scelte di investimento e quindi sul valore assunto da azioni e obbligazioni, spesso al di là del valore legato a fattori reali ed empirici.

In sintesi: Fama ha dimostrato ''che i prezzi delle azioni sono estremamente difficili da anticipare nel breve termine''. Shiller, professore a Yale, ha studiato la tendenza a riequilibrare il rapporto fra prezzo e dividendo nel lungo termine. Hansen ha sviluppato una teoria per testare ''le teorie razionali nel dare un prezzo agli asset".

CHI SONO

- Eugene Fama, 1939, professore di Finanza all'Universita' di Chicago, è stato il primo a redigere uno studio ad hoc per analizzare come il prezzo delle azioni reagisca ad un evento. È noto anche per essere l'autore della teoria del mercato efficiente, spiegando come tale nozione non possa essere respinta senza rifiutare il modello dell'equilibrio di mercato, ovvero del meccanismo di aggiustamento tramite i prezzi. In una recente intervista ad un quotidiano Usa, ha spiegato che le turbolenze dei mercati finanziari sono le "vittime" della recessione, e "non la causa".

- Lars Peter Hansen, è il piu' giovane dei tre: è del 1952, lavora presso il dipartimento dell'Economia di Chicago. È considerato un econometrista nel senso più puro del termine e i suoi studi si sono concentrati sui mercati finanziari. In particolare, tutti gli studiosi di economia hanno dovuto fare i conti con il cosiddetto "fattore di sconto stocastico" di cui è l'ideatore. In base ad una serie di complicatissimi calcoli (complicatissimi ai più, ovvio), grazie a questo fattore viene determinato il prezzo di qualsiasi attività finanziaria, diventando così un modello di equilibrio economico generale.

- Robert James Shiller (Bob per gli amici), classe 1946, insegna all'università di Yale ed è considerato tra i 100 economisti più influenti del pianeta: non solo, ma secondo un sondaggio di Bloomerg, va considerato tra le 50 persone più influenti nella finanza globale. Era già stato nella rosa dei candidati nella scorsa edizione, e anche all'epoca le previsioni vennero smentite. Grande studioso delle bolle speculative, fu tra l'altro tra quelli che predisse la bancarotta di Lehman Brothers, quindi la crisi dei mutui americani e la tempesta finanziaria globale. Per Shiller, il capitalismo è "cultura", una cultura che a suo giudizio andrebbe sostenuta non solo da leggi e dalle istituzioni ma anche proprio da uno spirito umano di indipendenza e di iniziativa.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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