Natale 2015: quanto spendono e cosa comprano gli italiani
Sotto l'albero prodotti alimentari, libri, tablet e smartphone. Le stime contrastranti di consumatori e commercianti
Sarà un Natale sotto il segno della ripresa o della stagnazione? Difficile dirlo ascoltando i consumatori e i commercianti.
Le stime pubblicate a cavallo dei mesi di novembre e dicembre, a una settimana di distanza, da due delle principali associazioni di settore raccontano due Italie, tanto che viene da pensare a cosa dicevano i latini, che la verità forse è nel mezzo.
E dunque, pessimisti i primi, che dovrebbero comprare; ottimisti i secondi, che sono pronti a vendere.
Il Natale di Federconsumatori
La Federconsumatori parla di una situazione "pressoché immutata rispetto allo scorso anno" e di un Natale "all'insegna della prudenza e della sobrietà".
Detto con i numeri (i dati sono stati divulgati il 26 novembre), le spese per i regali nelle prossime settimane scenderanno del -1,6% rispetto allo scorso anno, attestadosi di poco sotto i 124 euro (123 euro e 68 centesimi), pari a un giro d'affari di oltre 3 miliardi di euro.
Il calo in cinque anni è di oltre 84 euro.
Sui dati di Federconsumatori sul 2015 pesa la forte contrazione del turismo (-14,7%), in parte condizionato dall'effetto attentati a Parigi; una percentuale, si legge in una nota, che "registra una chiusura su sé stesse delle famiglie, che staranno più in casa, cercando sicurezza e rifugio tra gli affetti".
I regali, stando al campione sentito da Federconsumatori, saranno soprattutto prodotti alimentari (+3,6%), smartphone, tablet e altri strumenti elettronici (+0,6%), giocattoli (+0,6%), libri (0,2%) e profumi (0,1%); più difficile trovare sotto l'albero capi di abbigliamento e calzature (-0,3%), oggetti d'arredo ed elettrodomestici (-2,3%).
...e quello di Confcommercio
Diversa è invece la fotografia di negozianti, albergatori e ristoratori.
Confcommercio (dati divulgati il 2 dicembre) parla addirittura di un Natale che segna il ritorno alla normalità e che "sarà il primo con consumi in crescita" dopo sette anni in negativo.
Detto (anche in questo caso) coi numeri, per la Confcommercio la spesa media per i regali, grazie all'aumento delle tredicesime, risulta in aumento del 5% rispetto al 2014 fino a 166 euro a testa, anche se la cifra è ancora inferiore rispetto ai periodi pre-crisi (-30% dai livelli del 2009).
In totale, il giro d'affari dovrebbe attestarsi a ben 10 miliardi di euro.
Tornando alle spese per il Natale, Confcommercio sottolinea alcune percentuali interessanti: il 73% degli italiani prevede una festa dismessa, l'86% effettuerà regali, ma ad aspettare gli ultimi giorni saranno sempre di meno (il 37,3% contro il 47,3% nel 2014).
Con più o meno soldi in tasca (ancora non si è capito), gli italiani hanno se non altro le idee più chiare.