Mps, dall’operazione 'Chianti classico' 
una nuova falla da 500 milioni nei conti - Esclusivo su Panorama in edicola
Economia

Mps, dall’operazione 'Chianti classico' 
una nuova falla da 500 milioni nei conti - Esclusivo su Panorama in edicola

È quanto risulta dai documenti consultati da Panorama, che si riferiscono a titoli legati al patrimonio immobiliare

Oltre ad Alexandria e Santorini, c’è un’altra operazione finanziaria che potrebbe aprire una 
nuova falla nei conti del Monte dei Paschi di Siena: si chiama Chianti classico e rischia di
 provocare una perdita fino a 500 milioni, come emerge da alcuni documenti di cui Panorama è venuto in possesso e che il settimanale pubblica nel numero in edicola da 
giovedì 31 gennaio.

Nel novembre del 2010 il Monte dei Paschi di Siena realizzò una cartolarizzazione di una
 parte del proprio patrimonio immobiliare e collocò sul mercato titoli per un valore di 1,5 
miliardi. Da questa operazione la banca si aspettava di incassare 450 milioni, ma le condizioni dei mercati hanno trasformato Chianti classico in una trappola, come risulta dai
 verbali dei consigli di amministrazione del 27 novembre e dell’11 dicembre 2012 consultati
 da Panorama.

In quelle occasioni un consigliere esprime il suo disagio per aver scoperto le «rilevanti
 conseguenze economico-patrimoniali delle operazioni Alexandria, Santorini e Chianti
 classico», mentre il management avverte che quest’ultima «ha sofferto dell’andamento dei
 prezzi di mercato e dello spread e oggi l’incentivo del cliente a rivendere non è marginale»,
 con il rischio per la banca di un danno economico e di un «contraccolpo reputazionale». 
Non solo, dai verbali emerge un’altra grana da 150 milioni di euro rappresentata da «costi
 del personale non correttamente contabilizzati».

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Venuta a conoscenza della notizia pubblicata su Panorama, Mps ha chiarito nella serata di mercoledì 30 gennaio che "... rispetto all'operazione Chianti classico non sono connessi rischi di perdite straordinarie" e ha poi precisato che "nell'ambito della procedura relativa all'emissione dei nuovi strumenti finanziari, è stata solo sottoposta al Consiglio di Amministrazione un'ipotesi di ristrutturazione dell'operazione che, in ragione delle mutate condizioni di scenario potrebbe consentire di ridurne i costi e recuperare in parte i diritti patrimoniali sugli immobili, con ulteriori connessi benefici economici e gestionali di breve e lungo periodo".

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