Aumento di capitale Mps, quanto perdono gli azionisti
Daniel Dal Zennaro/Ansa
Economia

Aumento di capitale Mps, quanto perdono gli azionisti

Tonfo a Piazza Affari del titolo del Monte dei Paschi e dei diritti di opzione. Ribassi complessivi (per ora) di quasi il 20%

Un calo del 13% per il titolo e una flessione del 3% circa per i diritti di opzione. Sono le performace, tutt'altro che soddisfacenti, raccolte oggi a Piazza Affari dagli azionisti del Monte dei Paschi di Siena, dopo l'avvio dell'aumento di capitale da 3 miliardi di euro, che si concluderà venerdì 12 giugno.


Mps: aumento di capitale, beffa per gli azionisti


Come sa bene chi ha seguito la ricapitalizzazione, chi deteneva la scorsa settimana un'azione Mps si è ritrovato da ieri con due cose diverse nel portafoglio: un “nuovo” titolo della banca con un valore rettificato, cioè notevolmente ridotto rispetto a quello di venerdì, più un diritto di opzione che dà la possibilità di sottoscrivere l'aumento di capitale con un rapporto di uno a dieci. Per ogni azione del Monte dei Paschi precedentemente posseduta, ogni diritto consente di acquistarne dieci di nuova emissione, al prezzo unitario di 1,17 euro. Da ieri mattina, sia i diritti di opzione che le azioni (con il nuovo valore rettificato) sono negoziabili sul listino di Piazza Affari. Chi vuole partecipare alla ricapitalizzazione (e sottoscrivere i titoli di nuova emissione) può tenersi i diritti nel portafoglio ed esercitarli entro il 12 giugno prossimo, sborsando altri soldi. Chi invece non intende sottoscrivere l'aumento di capitale potrà vendere sul mercato i diritti di opzione. Inizialmente, per le azioni Mps col valore rettificato è stato stabilito un prezzo di 1,923 euro, mentre ai diritti è stato assegnato un valore di 7,525 euro. In totale, la somma dei due prezzi era attorno a 9,45, che corrispondeva alle quotazioni del titolo Monte dei Paschi registrate la scorsa settimana.


Mps e aumento di capitale, 5 cose da sapere


Nelle ultime 48 ore, però, è arrivato il responso di Piazza Affari, dove il titolo Mps ha perso terreno fino al prezzo di 1,83 euro (secondo le quotazioni registrate nel primo pomeriggio). I diritti, invece, ieri sono letteralmente colati a picco e oggi sono quotati attorno a 5,9 euro. Risultato: chi la scorsa settimana aveva nel portafoglio un'azione Monte dei Paschi che valeva 9,45 euro, oggi si ritrova con due strumenti finanziari che valgono nel complesso 7,7 euro. La perdita complessiva attuale, dunque, è nell'ordine di quasi il 20%. Il perché di queste performance non è difficile da capire. Da ieri, molti investitori hanno cominciato a vendere sul mercato soprattutto i diritti di opzione. Si tratta infatti di strumenti finanziari che presentano una caratteristica particolare: hanno una scadenza prestabilita e, una volta terminato l'aumento di capitale, si trasformeranno praticamente in "carta straccia". Chi tiene i diritti nel portafoglio fino alla scadenza, infatti, potrà usarli soltanto per sottoscrivere i titoli di nuova emissione della banca toscana, sborsando appunto altri soldi. Esempio: chi aveva la scorsa settimana 1.000 azioni di Mps che valevano 9.460 euro, ha ricevuto mille diritti per comprare 10mila titoli di nuova emissione (con un rapporto di 10 a 1) a un prezzo di 11.700 euro (1,17 euro per 10mila). Non tutti gli investitori, però, sono disposti a sborsare queste cifre e di conseguenza, in questi giorni, si sono comprensibilmente affrettati a vendere sul mercato i diritti di opzione.

I più letti

avatar-icon

Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

Read More