Monti in giro per l' Europa, vede avvicinarsi la fine del tunnel
Economia

Monti in giro per l' Europa, vede avvicinarsi la fine del tunnel

Tour del presidente del consiglio in Francia, Spagna e Finlandia per costruire la barriera antispread. Ma la partita più importante si giocherà a Helsinki

Francia, Finlandia e Spagna. Sono tre le tappe del tour europeo del presidente del consiglio, Mario Monti, che oggi vedrà a Parigi il capo di stato francese, Francois Hollande e giovedì prossimo il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy. L'incontro più importante sarà però quello che Monti ha in programma per domani  a Helsinki, con il premier finlandese Jyrki Katainen e con le massime autorità politiche ed economiche del paese. E' lì che Monti dovrà vincere le ultime resistenze del Nord Europa a dare il via libera definitivo alla barriera anti-spread, il nuovo sistema per mettere in sicurezza la Moneta Unica, ideato nell'ultimo vertice di Bruxelles di fine giugno.

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SINTONIA CON HOLLANDE.

Prima di partire per Parigi, oggi Monti ha rilasciato dichiarazioni molto ottimistiche sulle sorti di Eurolandia, dicendo che la “fine del tunnel della crisi si sta finalmente avvicinando”. L'incontro con il presidente francese sarà per Monti una “passeggiata”, poiché tra i due leader oggi c'è piena sintonia sulle misure necessarie per salvare l'Eurozona, a cominciare dal piano per la crescita economica da 130 miliardi di euro, concordato nel giugno scorso in un summit quadrilaterale , che ha visto la partecipazione a Roma anche della cancelliera tedesca, Angela Merkel e del premier spagnolo, Mariano Rajoy.

Pure sulla barriera anti-spread, oggi regna la concordia tra Monti e Hollande il quale, naturalmente, teme che i mercati finanziari possano mettere nel mirino della speculazione anche i titoli di stato di Parigi, dopo aver punito pesantemente i bond governativi di Italia e Spagna.

LO SCOGLIO DI HELSINKI.

Durante il suo tour europeo, lo scoglio più duro da superare per Monti sarà probabilmente in  Finlandia, l'unico paese del Vecchio Continente (assieme all'Olanda) che si è opposto alla creazione della barriera anti-spread. Certo, il governo di Helsinki non ha la capacità di imporre da solo un veto contro i piani di salvataggio della moneta unica. Tuttavia, riuscire a vincere anche le ultime resistenze di un paese del Nord Europa come la Finlandia, sarebbe per Monti una vittoria politica dal significato importante.

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A Helsinki, il premier resterà ben due giorni e vedrà il primo ministro, Jyrki Katainen, il presidente della repubblica Sauli Niinisto e il commissario europeo agli affari economici e monetari Olli Rehn. Uno degli incontri più importanti sarà però quello con i rappresentanti delle associazioni imprenditoriali finlandesi, durante il quale Monti dovrà convincere le forse produttive del paese scandinavo che l'Italia è ormai un partner affidabile, che ha “fatto i compiti a casa" e messo a posto i conti pubblici.

IN ATTESA DI MARIO DRAGHI.

Giovedì prossimo, invece, il presidente del consiglio volerà a Madrid, per incontrare il suo principale alleato: il premier spagnolo Mariano Rajoy, che oggi sta affrontando una grave crisi economica e politica interna. La speranza di Monti è probabilmente quella di portare a Rajoy novità positive per il salvataggio dell'Eurozona, visto che la Spagna e l'Italia sono ancora l'anello debole della catena, all'interno dell'Unione Monetaria.

A ben guardare, però, la missione europea del premier italiano potrà essere considerata un successo soltanto se arriveranno buone notizie da Francoforte, dove giovedì prossimo si riuniranno i vertici della Banca Centrale Europea. Prima dell'incontro, il presidente della Bce Mario Draghi avrà un faccia a faccia con Jens Weidman,  numero uno della Bundesbank, la banca centrale tedesca. Il compito di Draghi sarà infatti ben più arduo di quello di Monti e consisterà nel convincere le autorità monetarie della Germania a dare il via libera alla Bce per effettuare nuovi acquisti programmati dei titoli di stato dei paesi in difficoltà, allo scopo di tenere a bada gli spread. Il governo di Berlino ha già espresso parere favorevole su questa operazione mentre dalla Bundesbank arrivano ancora resistenze importanti. Se l'Europa non supererà quest'ultimo scoglio, insomma, la luce in fondo al tunnel della crisi si allontanerà di nuovo.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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