Milano-Roma: Alitalia e Frecciarossa rischiano di perdere la sfida
Economia

Milano-Roma: Alitalia e Frecciarossa rischiano di perdere la sfida

Sulla tratta più trafficata di Italia si accende la battaglia a quattro con Easyjet e Italo

Che sfida si annuncia nel 2013 sulla tratta Milano-Roma! Il prossimo anno i treni di Ntv entreranno a regime. Dopo aver rotto il monopolio con l’assegnazione dei sette slot da parte dell'Antitrust, EasyJet farà partire le sue offerte commerciali per la rotta Milano Linate - Roma Fiumicino. Alitalia non può permettersi di perdere altri passeggeri oltre a quelli già rosicchiati dai treni veloci... E allo stesso tempo il Frecciarossa di Trenitalia ci farebbe una gran magra figura a rallentare.

Cambieranno ruoli e quote di mercato? Gli ultimi dati relativi al 2011 (esclusa quindi la concorrenza di Ntv e EasyJet) ci dicono che attualmente la leadership della tratta Milano-Roma spetta al treno veloce con una quota del 55 per cento. Alitalia si gestisce il 35 per cento. E il resto va al trasporto su gomma. Ipotizzare adesso come si ridistribuiranno le quote è impossibile, ma si può comunque azzardare che l’aumento dell’offerta porterà ad un allargamento del mercato, ovvero all’aumento dei passeggeri dai 5,48 milioni del 2011 a 6,4 milioni previsti nel 2013.

Un fenomeno che si è già verificato con il debutto primaverile di Italo, il treno veloce di Ntv che raccoglie il 20 per cento dei suoi passeggeri proprio sulla tratta Milano-Roma. “Secondo i nostri calcoli, la competizione e le nuove offerte commerciali attese nel 2013 potrebbero far salire la domanda a 6,4 milioni di passeggeri”, spiegano al Centro ricerche e trasporto dell’Università Milano Bicocca. "Italo potrebbe raggiungere un milione di passeggeri ed Easyjet trasportarne altri 400mila. Di conseguenza, sia Alitalia che il Frecciarossa potrebbero subire rispettivamente una riduzione di oltre 200 e 100 mila passeggeri attestandosi Alitalia a 1,14 milioni e Trenitalia a 3,92 milioni. Le quote tra treno e aereo potrebbero anche rimanere inalterate, ma sicuramente andrebbero distribuite su numeri più elevati e su più operatori”.

Le variabili che incideranno sul mercato sono molte: dalle offerte promozionali alla battaglia per accaparrarsi i viaggiatori d’affari. “Roma è la prima destinazione degli uomini d’affari che viaggiano in aereo, che continuano a preferire questo mezzo di trasporto” registra infatti Mario Mazzei, direttore marketing di Uvet American Express, l’unica società ad effettuare una ricerca annuale sui viaggiatori business. “Infatti, nonostante la quota dei passeggeri sia stata leggermente rosicchiata dal treno, la percentuale dei businessman che volano da Milano a Roma resta ancorata al 37 per cento. E quella di chi vola verso Milano al 30,7”.

Qui il terreno è infuocato. Easyjet si sta già attrezzando con una divisione ad hoc, pensata proprio per la clientela aziendale. E Alitalia, stretta a tenaglia tra treno e low cost è quella chiamata a resistere all’assedio. I numeri del centro ricerche Bicocca lo dimostrano infatti chiaramente: nel 2007 da Roma a Milano Linate volavano 2,42 milioni di passeggeri che nel 2011 erano scesi a 1,522. Da Malpensa a Roma (dove Easyjet è leader) cinque anni fa si contavano 0,74 milioni di passeggeri che lo scorso anno sono stati 0,675 milioni. RyanAir invece è rimasta più o meno stabile a 0,32 milioni sulla tratta dall’aeroporto di Bergamo a Ciampino. Che succederà ad esempio se la compagnia britannica lancerà una proposta promozionale da 10 euro al biglietto?

La gara è aperta. Dal 2013 Easyjet attiverà sulla Linate-Fiumicino dieci voli nei giorni feriali e 8 in quelli festivi. Considerando la capienza dell’aeromobile A39, si può arrivare a calcolare che l’offerta potrebbe superare i 530 mila posti l’anno per arrivare a coprirne circa 383 mila, ovvero quasi un quinto dell’utenza complessiva di Alitalia. “La stima è stata fatta considerando un fattore di riempimento degli aerei pari al 72 per cento, inferiore all’85 per cento medio di Easyjet ma più consono a un “debuttante” della tratta” sottolineano ai ricercatori. Il marketing poi farà il resto.

“Io credo che Easyjet sia l’alternativa in grado di mettere in atto una concorrenza vera, in quanto costruita sul modello low cost ma attenta anche all’utenza business” commenta anche Oliviero Baccelli , docente di economia dei trasporti all’Università Bocconi di Milano “Senza dimenticare aanche il traffico di  passeggeri in transito che potrebbe mobilitare, portandoli a fare scalo a Milano o Roma per poi cambiare volo e raggiungere altre destinazioni. Un flusso che potrebbe rivelarsi davvero molto interessante”.

Dal 2013 però, sono destinate a cambiare non soltanto tariffe e offerte ma anche le abitudini di viaggio degli italiani. “Alcuni segnali si colgono sin da ora” interviene il direttore marketing di Ntv Giuseppe Bonollo “Visto il costo del carburante in crescita e la possibilità di coprire piccole tratte in treno a grande velocità, sempre più persone scelgono di viaggiare. Non soltanto per piacere o lavoro, ma anche per visite a familiari o amici, mostre, piacevoli gite di un giorno soltanto”.

E il mercato dunque, cresce. Ma al di fuori di logiche consolidate. “Il viaggiatore si ritaglierà un viaggio su misura, cavalcando le tariffe e gli orari migliori” conclude Boccelli “Raggiungerà la sede del meeting magari in aereo, per poi scegliere di tornare a casa comodamente in treno o viceversa. Partirà sul Frecciarossa du martedì o sceglierà Easyjet in un altro giorno settimanale perché più conveniente”. Bisognerà dunque ragionare in un'ottica sinergica. “Idea interessante, ma futuribile. Perché sia così occorre che i treni possano arrivare sino a Fiumicino o sino a Linate e non fermarsi alla stazione Termini di Roma, a Tiburtina o a Milano centrale. Tecnicamente, realizzarlo non è difficile. Più complicato volerlo”.

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Antonella Bersani

Amo la buona cucina, l’amore, il mirto, la danza, Milan Kundera, Pirandello e Calvino. Attendo un nuovo rinascimento italiano e intanto leggo, viaggio e scrivo: per Panorama, per Style e la Gazzetta dello Sport. Qui ho curato una rubrica dedicata al risparmio. E se si può scrivere sulla "rosea" senza sapere nulla di calcio a zona, tennis o Formula 1, allora – mi dico – tutto si può fare. Non è un caso allora se la mia rubrica su Panorama.it si ispira proprio al "voler fare", convinta che l’agire debba sempre venire prima del dire. Siamo in tanti in Italia a pensarla così: uomini, imprenditori, artisti e lavoratori. Al suo interno parlo di economia e imprese. Di storie pronte a ricordarci che, tra una pizza e un mandolino, un poeta un santo e un navigatore e i soliti luoghi comuni, restiamo comunque il secondo Paese manifatturiero d’Europa (Sì, ovvio, dietro alla Germania). Foto di Paolo Liaci

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