Microsoft-Dell, 5 motivi per cui la partnership può funzionare
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Economia

Microsoft-Dell, 5 motivi per cui la partnership può funzionare

Microsoft non ha comprato Dell, ma ha investito 2 miliardi di dollari nell'azienda texana. Cosa nascerà da questa partnership? Probabilmente dei tablet professionali più competitivi

Si sta facendo una grossa confusione in queste ore sulla faccenda Microsoft-Dell. Un po’ da per tutto spuntano titoli sensazionalistici che strombazzano una supposta rilevazione della storica azienda texana da parte di Microsoft. Facciamo subito un po’ di chiarezza: le cose non stanno così. Quello che è successo è che Dell ha deciso di interrompere il suo percorso di azienda pubblica (ossia quotata in borsa) per tornare ad essere un’azienda privata. Per fare ciò, il CEO Micheal Dell ha sostanzialmente bisogno di ricomprare tutte le azioni con una manovra nota come “buyout”. Questo richiede parecchio denaro, ed è qui che entra in scena Microsoft.

L’azienda di Redmond ha deciso di investire 2 miliardi in un buyout da 24 miliardi di dollari (Dell ha scucito di tasca propria 7 miliardi, mentre altri 15 sono arrivati dalle banche). Sebbene questo non significhi che Microsoft ha rilevato Dell (sebbene la cosa sia stata gestita da Silver Lake, la stessa private equity che si è occupata dell’acquisizione di Skype), il dato interessante è che Microsoft abbia deciso di gettare le fondamenta per una partnership che a colpo d’occhio appare tutt’altro che sensata.

Eppure esistono diverse ragioni per cui una simile partnership può funzionare. Ne abbiamo scelte cinque:

1. Una transizione morbida da manifacturer a solutions provider
La transizione che Dell sta operando è già piuttosto chiara. Da storico produttore di hardware PC, Dell si sta attrezzando per diventare un provider di soluzioni per il cloud e per la sicurezza. Il mercato non crede in questa transizione, ragion per cui Dell ha deciso di mettersi al riparo. Da parte di Microsoft, non c’è naturalmente alcun intento filantropico, le soluzioni che Dell svilupperà in ambito cloud torneranno utili per i tablet enterprise (Surface Pro, per intenderci) su cui presto si ritroverà a dover puntare.

2. Un punto d'appoggio per una strategia a lungo termine
Per operare l’ormai inevitabile transizione, Dell ha bisogno di liquidità, ma più nello specifico, ha bisogno di una rete sicura sopra cui librarsi. Nonostante i 15 miliardi di dollari che Dell ha nelle sue casse, se Dell proseguisse da sola lungo la sua strada, si vedrebbe costretta a procedere a singhiozzo, ideando strategie che coprano il breve e medio termine, assicurandosi di tenere buoni gli investitori, senza riuscire a prendere la rincorsa necessaria a sviluppare una tabella di marcia che dia frutti sulla lunga distanza. In quest’ottica, la partnership con Microsoft fornisce all’azienda texana un punto d’appoggio fidato che potrebbe offrire un riparo in attesa di tornare sul mercato con un’offerta più valida, una volta passata la bufera che sta affossando il mercato PC.

3. Un tablet Dell-Microsoft per l'impresa
Per quanto Surface possa raccogliere recensioni entusiastiche, non ha gli attributi necessari a rappresentare un vero pericolo per chi da anni sta monopolizzando il mercato tablet (Apple e Android). Da sempre Microsoft è il punto di riferimento per chi usa il PC a scopo professionale, e, considerando la fase di netto calo per il mercato desktop PC e l’interesse dei lavoratori in campo IT per i tablet Windows 8, è naturale che Microsoft voglia mantenere la propria posizione dominante nel mercato dei prodotti enterprise anche nell’era post-PC. Per questo è ragionevole intravvedere nella mossa di Microsoft la volontà di avere un accesso privilegiato ai 2000 brevetti che Dell tiene in cassaforte, e perché no, l’intenzione di produrre in partnership con Dell un tablet professionale basato su Windows 8.

4. Minori costi di produzione, maggiore innovazione
Prodotti meno costosi e più competitiviA proposito di futuri tablet professionali Microsoft-Dell, la speranza che molti nutrono da qualche ora a questa parte è che la comunione di forze e qualità di una partnership del genere possa condurre al lancio di tablet potenti, innovativi e di elevata qualità estetica che non vengano appesantiti da costi di produzione (e quindi prezzi) scoraggianti. In questo senso, potendo appoggiarsi sulla catena produttiva e sulla proprietà intellettuale Dell, Microsoft potrebbe fare il suo ingresso nel sempre più battuto campo dei tablet a basso costo.

5. Il rapporto con gli altri partner non è un problema
In molti hanno intravisto nella nuova partnership un possibile casus belli che potrebbe scontentare gli attuali partner di Microsoft, come HP, Lenovo e Acer, che potrebbero decidere di venire ai ferri corti con un’azienda che privilegia un partner a discapito degli altri. In realtà, Microsoft non sembra troppo spaventata da una prospettiva simile, anche perché Microsoft ha già preso di petto i partner sopracitati decidendo di lanciare una propria linea di tablet. Questi partner del resto non sembrano troppo scossi. Per ora, l’unica ad aver fatto sentire la propria voce è stata HP, che in un comunicato ha messo in guardia i clienti Dell assicurando che la scelta di tornare ad essere un’azienda privata è un segno di debolezza, e ne ha approfittato per tentare di portarli nel proprio ovile.

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Fabio Deotto