Mercato dell'auto, a dicembre una ripresa solo apparente
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Economia

Mercato dell'auto, a dicembre una ripresa solo apparente

In Italia le immatricolazioni per la prima volta da 42 mesi tornano a crescere, ma rispetto a un 2012 particolarmente negativo

Per la prima volta dopo 42 mesi il mercato dell’auto in Italia torna a segnare un valore positivo, con un +1,4% registrato a dicembre. A smorzare però subito qualsiasi possibile entusiasmo ci pensa Massimo Nordio, Presidente dell’Unrae, l’Associazione delle Case automobilistiche estere in Italia, che periodicamente fornisce proprio i dati sulle immatricolazioni di autovetture nel nostro Paese. “Potrebbe trattarsi di un’inversione tecnica legata ad un giorno lavorativo in più e ad un confronto con un dicembre 2012 molto pesante che fece segnare un -22%”.

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Dunque, gli operatori di settore mettono subito le mani avanti, e spengono sul nascere qualsiasi retorica legata ad una possibile ripresa del mercato dell’auto. Anche perché nell’occasione non smettono di richiedere al governo interventi specifici e mirati che possano davvero risollevare le sorti di un settore che ormai versa in uno stato di crisi permanente. E ammettere che le cose stiano da sole ritornando alla normalità, di certo non rientra in questa strategia di stimolo alle istituzioni politiche. Ecco perché, commentando i dati di dicembre, lo stesso Nordio si affretta a far notare che “si chiude un anno di grandi difficoltà nel quale non si sono riusciti a definire interventi significativi di rilancio del settore come la riduzione della pressione fiscale su famiglie ed imprese e sul recupero dell’occupazione, in particolare quella giovanile”.

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Una tirata d’orecchi al mondo della politica solo in parte attenuata dalla constatazione che il ministero dello Sviluppo Economico ha attivato una Consulta permanente dell’automotive che nel 2014 avrà proprio la responsabilità di affrontare in chiave sistemica i problemi del settore. Problemi che dunque sono ancora intatti e che l’anno appena trascorso ha  ancora una volta evidenziato. Nel complesso infatti rispetto al 2012 si sono perse altre 100.000 unità, con un mercato che nel 2013 è riuscito ad arrivare solo a quota 1.303.534 immatricolazioni, ovvero il -7,1% rispetto al 1.403.010 del 2012. E le prospettive per l’anno appena iniziato non sono certamente allettanti. “Riteniamo – sottolinea ancora Nordio - che nel 2014, pur con un lieve miglioramento di alcuni indicatori economici, ma in assenza dei già citati interventi incisivi, avremo un’inversione di tendenza puramente tecnica e non una vera ripresa, che esprimerà una crescita limitata attorno al 2,4% su base annua con 1.335.000 immatricolazioni”.

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Saranno dunque queste le condizioni in cui si troveranno ad operare in questo 2014 gli attori del nostro mercato automobilistico. E chissà se proprio queste valutazioni di lungo periodo influiranno sulle scelte che si attendono in particolare dalla Fiat, a cui si chiede a gran voce, dopo l’acquisizione del 100% della Chrysler, di rilanciare finalmente gli investimenti proprio in Italia. Se l’ad del nuovo colosso mondiale Sergio Marchionne attendeva rassicurazioni dal mercato, sarà rimasto deluso da queste indicazioni. C’è da sperare solo dunque che le strategie del Lingotto facciano il loro corso indipendentemente da quelle che saranno i valori complessivi del settore automotive, fermo restando che in ogni caso la crescita di dicembre potrebbe non rappresentare un semplice fuoco di paglia, che è poi quello che in fondo auspicano un po’ tutti.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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