Mario Draghi tira dritto ma temporeggia. E così delude i mercati
Economia

Mario Draghi tira dritto ma temporeggia. E così delude i mercati

Il presidente della Banca Centrale Europea conferma i piani di acquisto dei titoli di stato, per tenere a bada gli spread. Ma non dice quando agirà, scontentando chi si aspettava un annuncio ufficiale già oggi

“L'Euro è irreversibile e faremo di tutto per salvarlo”. Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, non ha cambiato posizione rispetto a quanto ha detto qualche giorno fa a Londra, quando si è dichiarato pronto a effettuare dei piani di acquisto dei titoli di stato dei paesi in difficoltà, per tenere a bada gli spread. Peccato, però, che lo stesso Draghi si sia preso un po' di tempo: nella conferenza stampa di oggi, al termine della riunione mensile dei vertici della Bce, il governatore ha infatti specificato che occorrono comunque un po' di settimane per mettere a punto queste operazioni.

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DELUSIONE IN BORSA.

E' dunque rimasto deluso chi, nella comunità finanziaria, si aspettava già oggi l' annuncio ufficiale di qualche misura concreta. Non a caso, dopo un'apertura positiva, le borse hanno virato al ribasso, con Piazza Affari che è arrivata a perdere oltre il 3% nel primo pomeriggio, mentre lo  spread tra Btp e Bund (il differenziale di rendimento tra i titoli di stato italiani e i bond governativi tedeschi con scadenza decennale), è tornato al di sopra dei 480 punti base (4,8%), dopo essere finito a 430 punti nel corso della giornata.

Secondo Vincenzo Longo, analista di IgMarkets,  “le vendite sui mercati siano state innescate dalle prese di profitto dopo i rialzi delle scorsa settimana ma anche dal fatto che la Bce non ha annunciato nulla di nuovo e si  è limitata al minimo”. Anche l'economista statunitense Paul  Krugman è stato poco generoso nel giudizio: "non c'è nessuna decisione concreta da parte della Bce, ma soltanto una vaga dichiarazione di intenti", ha commentato Krugman in un post, nel suo blog sul sito del NewYork Times.

MISURE IN STAND-BY.

Draghi ha comunque voluto precisare che i suoi temporeggiamenti odierni non rappresentano affatto un cambiamento di linea rispetto alle dichiarazioni di qualche giorno fa. Anzi, il presidente della Bce ha mostrato anche un po' di irritazione di fronte alla domanda di un giornalista, che giudicava le sue frasi di oggi una sorta di “marcia indietro”. Più semplicemente, come ha sottolineato il governatore, le misure per tenere a bada gli spread rimangono  in stand-by e verranno messe a punto soltanto a certe condizioni.

I governi di Eurolandia devono prima tenersi pronti ad attivare i Fondi Salva-Stati (Efsf ed Esm) e  a seguire le regole stabilite a Bruxelles per ottenere gli aiuti (che possono essere erogati su richiesta). Soltanto con questo scenario di fondo, la Bce può intervenire prontamente sparando tutte le sue cartucce cioè acquistando sul mercato secondario i titoli di stato dei paesi in difficoltà, per farne risalire i prezzi.

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TASSI FERMI.  

Draghi ha poi comunicato di voler mantenere i tassi d'interesse invariati al minimo storico dello 0,75%: una decisione presa all'unanimità dai vertici della Bce, visto che il quadro macroeconomico europeo resta debole, mentre l'inflazione è ampiamente sotto controllo e nel 2013 tornerà  al di sotto del 2%.

INDIETRO NON SI TORNA.

A parte i dettagli della politica monetaria, però, il messaggio principale lanciato oggi dal presidente della Bce rimane quello di sempre: “l'euro è irreversibile e non si può tornare indietro”. Per questo, la Banca Centrale di Francoforte è pronta ad adottare misure “non convenzionali, seppur all'interno del proprio mandato”. La Bce vuole dunque continuare a muoversi nel solco dell'indipendenza dalla Bundesbank (la banca centrale tedesca) che, come ha ribadito lo stesso Draghi nella conferenza stampa di oggi, mostra ancora delle perplessità sui piani di acquisto dei bond governativi . I tedeschi, dunque,  anche oggi sono stati avvertiti. Ma i mercati, adesso, sperano che il governatore si decida a passare finalmente dalle parole ai fatti.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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