Marijuana a domicilio, negli Stati Uniti è già realtà
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Economia

Marijuana a domicilio, negli Stati Uniti è già realtà

Una confezione da 2,5 grammi costa cinquanta dollari, e chi gestisce le consegne registra picchi di ricavi mensili che superano il milione

Dopo pizza, spesa, consegna di elettrodomestici, olio e vino, anche la marijuana potrebbe iniziare ad essere consegnata a domicilio. Anzi, a Washington la vendita di cannabis porta a porta è già una realtà.

A lanciarsi in questo business sono stati soprattutto studenti, dimostrando di essere più pronti di altri a valutare le potenzialità del settore dopo la legalizzazione del consumo di erba.

Evan Cox, racconta The Economist , dopo aver consegnato pizza a domicilio per mesi, ha deciso di buttarsi nel business della marijuana a domicilio, convinto che dopo il via libera dello Stato di Washington al consumo della cannabis in piccole quantità e per uso terapeutico, la domanda sarebbe aumentata molto più velocemente dell'offerta. Anche perché è impossibile immaginare che in poco tempo riescano in tanti a recuperare prodotti e licenze per aprire un negozio specializzato nella vendita di marijuana. 

Spiazzando tutti i concorrenti di oggi e di domani, Cox ha quindi fondato a Seattle WinterLife , una struttura specializzata nel commercio al dettaglio di marijuana dotata di un sito web in cui i clienti possono comodamente consultare prodotti e prezzi, ordinando poi la soluzione per loro più conveniente tra le decine di diverse combinazioni e qualità di marijuana in vendita. 

Cox ha raccontato a The Economist che quello della cannabis è un business molto facile, anche più della pizza visto che la marijuana non va tenuta in caldo e non va nemmeno a male. Non solo: i clienti sono liberi di cambiare idea e acquistare un altro prodotto al momento dell'arrivo del fattorino. Senza dimenticare che con la consegna della cannabissi guadagna molto di più: le entate di WinterLife, infatti, sono nell'ordine del milione di dollari al mese, e per far fronte all'esplosione della domanda Cox ha già dovuto assumere cinquanta dipendenti.

Questo intraprendente studente americano sta forse sottovalutando un po' troppo il fatto di operare con la sua attività al limite della legalità. Questo perché nonostante sia perfettamente lecito acquistare droga nello stato di Washington, l'atto della consegna può configurarsi come un reato, tant'è che in molti stati è ancora illegale. A New York, ad esempio, sono tanti i giovani che hanno scelto di rischiare come Evan Cox. La loro situazione, però, è un po' diversa, perché nello stato di New York il consumo di cannabis è legale, il suo commercio no. Per evitare grossi problemi, quindi, i fattorini non autorizzati cercano di non dare nell'occhio, trasportando una quantità di marijuana che raramente supera i 25 grammi. Tutto perché, se fermati, potranno cavarsela con una multa, anche se gli addetti ai lavori hanno constatato con piacere che la polizia non sembra particolarmente interessata a intralciarli. "A prescindere dalle multe ne vale la pena", spiegano, "perché una confezione da 2,5 grammi costa 50 dollari! E in una giornata ne possono essere consegnate decine". Ai clienti, infatti, la vendita a domicilio piace molto proprio perché anonima e molto meno rischiosa della compravendita in strada.

Per risolvere una volta per tutte il problema della legalità della consegna, sempre a Seattle altri due studenti si stanno preparando a lanciare una nuova app per ordinare marijuana. Josiah Tullis e Megh Vakharia, però, approveranno solo gli ordini finalizzati da utenti in grado di dimostrare di essere in possesso del tesserino per il consumo della cannabis a scopo terapeutico. Anche se in questo modo le potenzialità del loro mercato di riferimento ne risulteranno significativamente ridotte, se è vero che il business della marijuana raggiungerà entro il 2018 il valore record di sei miliardi di dollari, entrare nel settore conviene un po' a tutti. Legalmente e non. Poco importa che l'ultimo rapporto della Nazioni Unite sulle droghe abbia evidenziato che la legalizzazione aumenta la tossicodipendenza e non il  contrario, o che il numero di bambini ricoverati in ospedale con le allucinazioni dopo essere entrati in  contatto con la cannabis casualmente stia aumentando troppo rapidamente. Ai commercianti di droga interessano profitti e potenzialità del mercato, che in questo caso sono enormi.

 

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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