Economia

Ltro, le banche si siedono al tavolo della grande abbuffata

Il macellaio: “Un selvatico cinghiale buono per tutte le marinate più delicate. Due superbi caprioli dallo sguardo dolce. Dieci dozzine di faraone semiselvatiche allevate a grano e ginepro…”. Ettore: “Questa sì che è carne!”. Ugo: “Un buon cuoco deve essere?”. …Leggi tutto

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Il macellaio: “Un selvatico cinghiale buono per tutte le marinate più delicate. Due superbi caprioli dallo sguardo dolce. Dieci dozzine di faraone semiselvatiche allevate a grano e ginepro…”. Ettore: “Questa sì che è carne!”. Ugo: “Un buon cuoco deve essere?”. Philippe: “Un perfetto chirurgo”…

È uno stralcio di uno dei dialoghi cult de “La grande bouffe”, ossia “La grande abbuffata” firmata da Marco Ferrari nel 1973, con un cast mito capeggiato da Ugo Tognazzi e Marcello Mastroianni. Che c’entra? C’entra. Perché la campagna di quattrini facili imbastita in questi mesi dalla Bce di Mario Draghi per iniettare liquidità nell’euro-zona sembra proprio un invito a “La grande bouffe”.

Senza i risvolti grotteschi di Ugo & Co votati al suicidio da cibo, ovvio. Ma che il piatto sia stato ricco, ricchissimo, non vi è dubbio. Oltre mille miliardi di euro!!! Capito? Mille miliardi di euro! Sono stati serviti in due tranche: il 21 dicembre (489,1 miliardi) e il 29 febbraio (530 miliardi).

Tutto l’arcano è racchiuso in una sigla: Ltro, ossia Long term refinancing operation. In soldoni: un maxi-finanziamento dalla durata triennale lanciato dalla Bce per allentare la morsa del credit crunch e in definitiva ridare fiato ai mercati. Bene? Benissimo! Per le banche, almeno.

Perché il denaro che piove nelle casse degli istituti di credito europei è gratis, o quasi. Per l’esattezza: il tasso d’interesse è fisso ed è all’1%. Mentre le garanzie richieste in cambio (i collaterali, in gergo tecnico) sono assai blande. Non è un caso che lo stesso Draghi abbia definito l’operazione “Big Bertha”. Tranquilli! Non c’è nulla di osè! Pare si tratta di un super-cannone usato dai tedeschi durante la Prima guerra mondiale…

Quindi? Le banche incassano. E poi?

1.    Hanno quattrini per rimborsare le obbligazioni bancarie in scadenza (vero!).
2.    Mettono a disposizione risorse per l’economia finanziando famiglie e imprese (in teoria!).
3.    Reinvestono in titoli di Stato del proprio Paese o di altri con tassi d’interesse dal 2% in su… (in pratica!). Con il benestare dell’Autorità bancaria europea (Eba). Sia chiaro!

Risultato: fino al 2015 almeno 800 banche europee (quelle che hanno attinto al bancomat della Bce) saranno al sicuro. Salvo cataclismi mondiali al momento imprevedibili, ovvio. Ed è probabile che il sistema tiri un sospiro di sollievo. Ma da lì a dire che ne beneficerà anche il signor Rossi finito nella morsa del credito ce ne corre. Parecchio. O no?

E ora un sospiro di sollievo vero con un una sequenza cult de “La grande bouffe”… Un capolavoro, a modesto parere della sottoscritta. Nonché una critica feroce al consumismo esasperato. Appunto!

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Zornitza Kratchmarova

Il nome? È strano, d’accordo. Sono bulgara, ma vivo in Italia da sempre o quasi. Anche se la vita Oltrecortina me la ricordo bene. Essere un ibrido mi piace. Né bulgara né italiana. Credo che aiuti ad avere punti di vista diversi, forse più sfaccettati. Per il resto che dire… Sono laureata in Scienze Politiche alla Statale di Milano. Quello che apprezzo di più? La franchezza! Costi quello che costi! Nel lavoro e nella vita privata. Non fa differenza! Quindi? Siate franchi! Ditemi quello che pensate, scrivetemi, fatevi sentire. Nel bene e nel male! L’idea di questo blog è spiegare sigle astruse in un linguaggio semplice e per quanto possibile divertente. Vale lo stesso principio: scrivete! Datemi suggerimenti di ogni tipo! Fate commenti!

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