Legge di stabilità, ecco le ultime cinque novità
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Legge di stabilità, ecco le ultime cinque novità

Tasi più leggera, imposta di bollo fissa abolita sui conti titoli e clemenza con i ritardatari dell’Imu, tra i cambiamenti più rilevanti

Continua in Commissione Bilancio della Camera il lavoro di limatura sulla nuova legge di stabilità. Probabilmente in giornata dovrebbe esserci il via libera definitivo, con le modifiche che, dopo l’approvazione dell’Aula, necessiteranno comunque di un nuovo passaggio in Senato. Un percorso che ancora una volta, come da tradizione per le leggi finanziarie del nostro Paese, non ha risparmiato sorprese  ed emendamenti dell’ultimo minuto. Vediamo allora nel dettaglio quali sono le novità principali introdotte a Montecitorio e che poi Palazzo Madama dovrà sancire in via definitiva.

Tasi alleggerita. Una novità molto interessante riguarda tutti i proprietari di casa. In extremis nella notte infatti è stato approvato un emendamento che vorrebbe fissarein maniera inderogabile l’aliquota della Tasi, la nuova imposta locale sui servizi indivisibili, all’uno per mille. Ricordiamo che la legge di stabilità per il momento prevedeva invece che i Comuni potessero in maniera auttonoma elevare questa percentuale finoal 2,5 per mille.

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Imposta di bollo. Provvedimento dolce e amaro quello che riguarda i conti di gestione dei titoli e non, è bene sottolinearlo, i conti correnti. Sparisce infatti per il 2014 l’imposta di bollo fissa sui titoli, pari a 34,20 euro. In compenso però si continuerà a pagare un’imposta variabile che si applicherà in proporzione al volume delle somme investite, e la cui entità sale dallo 0,15% del 2013 allo 0,20% del 2014.

Equitalia, parziale dietrofront. Un leggero passo indietro invece è stato compiuto alla Camera nei riguardi dei creditori di Equitalia. Al Senato infatti era passato un emendamento che prevedeva la cosiddetta rottamazione delle cartelle esattoriali. I contribuenti morosi in pratica, avrebbero potuto pagare entro il 30 maggio la metà dell’importo dovuto all’ente di riscossione ed entro settembre il resto, il tutto con il beneficio di vedersi annullate le sanzioni, ma pagando solo gli interessi di mora. Ora invece un nuovo emendamento di Montecitorio, fissa la data per saldare i conti arretrati al 28 febbraio, termine entro cui, per vedersi abbonate le sanzioni, bisognerà inoltre pagare l’intero importo dovuto.

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Inps a caccia di contributi. Novità poco allettanti anche per le imprese con più di 15 dipendenti che non versano contributi per gli ammortizzatori sociali e che non abbiano per il loro settore costituito un fondo di solidarietà. Dal 2014 dovranno versare lo 0,5% delle retribuzioni a un fondo residuale presso l’Inps. E sempre a favore dell’ente previdenziale va l’emendamento che innalza dal 20 al 22% il contributo previdenziale che i lavoratori autonomi iscritti ad altre casse previdenziali versano alla gestione separata dell’Inps.

Imu, niente sanzioni. Infine un atto di giustificata clemenza è arrivato a favore dei contribuenti chiamati a pagare la seconda rata dell’Imu. Dati i vergognosi ritardi con cui sono arrivate le aliquote definitive, chi avesse pagato regolarmente entro lo scorso 16 dicembre, ma avesse commesso però qualche errore nell’entità del versamento, non dovrà pagare sanzioni e interessi in futuro per regolarizzare la propria posizione e potrà farlo fino al 16 giugno 2014.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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