Legge di stabilità, le 8 modifiche in discussione
Economia

Legge di stabilità, le 8 modifiche in discussione

Taglio più sensibile del cuneo fiscale, detrazioni per la Tasi e riforma delle aliquote Iva sono alcuni dei temi in discussione

Come ampiamente previsto, il percorso di approvazione della legge di stabilità in Parlamento si prospetta quanto mai tortuoso. Sono infatti tante le modifiche che i partiti hanno intenzione di apportare al testo presentato dal governo, che a tanti deputati e senatori appare del tutto insufficiente. Carenze che vengono individuate soprattutto sul fronte del carico fiscale per le famiglie e nelle politiche di rilancio dell’economia. Andiamo allora a vedere nel dettaglio quali sono le variazioni più significative di cui si è cominciato a ragionare per il momento in Senato, dove la manovra è approdata proprio in questi giorni.

TUTTO SULLA LEGGE DI STABILITA'

Innanzitutto, si chiede un taglio più sensibile del cuneo fiscale. Finora si è parlato di qualche decina di euro al mese che entrerebbe in busta paga dei lavoratori. L’idea allora è quella di abbassare a 30mila euro lordi la soglia massima del reddito di chi potrebbe usufruire del bonus fiscale e previdenziale. In questo modo si riuscirebbero a raggiungere i 200 euro di aumento totale che verrebbero elargiti ai lavoratori in una tranche unica. Sempre sul fronte di un più deciso rilancio dell’economia ci sono poi tre altre misure che alcuni senatori hanno intenzione di proporre.

ECCO PERCHE' IL CUNEO FISCALE VA ABBATTUTO

Innanzitutto un Btp ad hoc che servirebbe a finanziare il credito d’imposta per la ricerca e l’innovazione. Poi una revisione della Tobin Tax  insieme ad una norma che introdurrebbe la deducibilità fiscale per i capannoni industriali, ossia per alcuni beni strumentali delle imprese. Molto nutrito, come accennato, anche il fronte degli interventi volti a revisionare le norme fiscali della legge di stabilità. Qui spicca sicuramente la, già da tempo preannunciata, reintroduzione delle detrazioni per la Tasi. Così come per l’Imu dunque, i Comuni potranno stabilire sul versamento del Tributo per i servizi indivisibili, la Tasi appunto, dei bonus su base locale per le famiglie a più basso reddito e con più componenti. Un giro di vite, anch’esso preannunciato da tempo, ci dovrebbe poi essere anche sulle aliquote dell’Iva. Da tempo infatti si ventila l’ipotesi dell’introduzione di una quarta aliquota, che possa alleggerire il peso fiscale di alcuni prodotti, e rilanciare per questa via i consumi.

TASI, SE TORNANO LE DETRAZIONI COME PER L'IMU

Una nota riguarda poi tutti quei lavoratori autonomi con partita Iva che versano i propri contributi previdenziali alla gestione separata dell’Inps. Per loro infatti a partire dal 2014, e fino al 2020 scatteranno aumenti annuali dell’1% dei contributiprevidenziali, che saliranno dal 27% attuale al 33%. Ebbene, il viceministro dell’Economia Stefano Fassina si è impegnato personalmente per cercare di trovare le risorse necessarie ad annullare questo aggravio fiscale che rischierebbe di mettere in ginocchio tanti liberi professionisti.

Infine, non poteva mancare il tema della spending review. Su questo fronte, il taglio della spesa pubblica a cui si punta con più decisione è quello che si avrebbe dall’abolizione delle Province. In questo senso un input forte è arrivato anche dal ministro degli Affari regionali Graziano Delrio, il quale ha fatto notare che nella primavera del 2014, circa l’80% delle province andrà, tramite elezioni, al rinnovo delle cariche, e allora per riparlare di abolizione bisognerà attendere qualche altro anno.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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