Legge di stabilità: si salva la prima casa, ma c’è poco per la crescita
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Legge di stabilità: si salva la prima casa, ma c’è poco per la crescita

Il Senato conferma la fiducia al maxi-emendamento del governo che introduce la nuova Iuc e taglia il cuneo fiscale

Come ogni legge di stabilità che si rispetti, e lo stesso accadeva in passato per le vecchie Finaziarie, anche quella approvata in prima battuta dal Senato ieri notte raccoglie commenti positivi e negativi. In generale però prevalgono i secondi, soprattutto per quanto attiene alle misure per rilanciare l’economia del Paese. Le imprese lamentano infatti il poco coraggio del governo sul fronte del cuneo fiscale e di altri provvedimenti che avrebbero potuto ridare ossigeno al tessuto produttivo. Qualche soddisfazione in più l’hanno avuta invece i proprietari di prima casa, che dovrebbero ottenere un allentamento del carico fiscale, che in pratica li riporterebbe ad situazione ante-Imu.

Bisogna però precisare che proprio su questo aspetto circolano anche analisi di segno opposto, che stimano invece in circa 50 euro l’aumento complessivo degli esborsi per i proprietari di abitazioni principali rispetto al passato. Dovranno quindi diventare esecutive le misure citate, e per questo servirà ancora il via libera della Camera, per poter verificare praticamente i loro effetti, senza dimenticare che, per quanto riguarda le tasse locali, grande rilievo assumeranno le decisioni che prenderanno i singoli Comuni in tema di detrazioni ai nuclei familiari. Ma vediamo un po’più nel dettaglio quali sono, tra i tanti provvedimenti approvati nella legge di stabilità, le principali misure di natura fiscale o che riguardano da vicino il mondo delle imprese.

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Come accennato dunque è stata approvata la nascita della nuova Iuc,l’Imposta unica comunale, che in pratica abolisce la mai nata Trise. Sulle abitazioni principali non di lusso dunque sparirà l’Imu, che invece resta per le seconde case. Inoltre, a completare il menù di tasse locali, ci saranno la Tasi, il tributo sui servizi indivisibili che avrà un’aliquota dell’1 per mille nel 2014 e potrà salire fino al 2,5 per mille negli anni a venire, e la Tari, l’imposta con cui verrà finanziata la gestione e la raccolta dei rifiuti.

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Detrazioni
A sostegno delle famiglie e sempre per rimanere sul tema delle tasse, il governo ha deciso di stanziare anche 500 milioni di euro per finanziare le detrazioni fiscali. Sale così a 1,5 miliardi di euro la dotazione che i Comuni potranno sfruttare per deliberare deduzioni di 200 euro per nucleo familiare, a cui sarà possibile aggiungere 50 euro per ogni figlio a carico.

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Cartelle Equitalia senza interessi
E’ stata trovata anche una copertura che permetterà di saldare vecchie cartelle di Equitalia senza l’aggravio di interessi di mora. Il saldo dovrà essere dovuto comunque interamente, cioè al 100% insieme alle sanzioni, ma perlomeno si eviteranno spese aggiuntive legate al ritardato pagamento.

Cuneo fiscale
Per quanto riguarda le imprese la misura più attesa era legata al taglio del cuneo fiscale, che in effetti c’è stato anche se di entità nettamente inferiore a quello che si attendeva il mondo produttivo. Ci sarà quindi una detrazione massima di 225 euro per i redditi tra i 15mila e i 18mila euro, e benefici a degradare fino ai 32mila euro di reddito, e non 55mila come inizialmente previsto. Il beneficio verrà corrisposto mensilmente e non con un ‘bonus’ una volta l’anno, come proposto in un primo momento.

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Imu e beni strumentali
Il governo fa uno sforzo a favore delle imprese anche sul fronte dell’Imu. Sono stati infatti stanziati 200 milioni di euro per la deducibilità dei beni strumentali delle imprese ai fini Ires e Irpef  che salirà così dal 20% al 30%, ma solo per il 2013.

Cdp e Pmi
Piccoli segnali, anche se ritenuti anch’essi ancora insufficienti, arrivano anche sul fronte delle piccole e medie imprese. E’ stato infatti allargato il perimetro d’azione della Cassa depositi e prestiti per gli investimenti delle imprese, anche con la garanzia pubblica. In questo senso è stata decisa l’istituzione di un fondo per le Pmi, che si aggiunge ad un’analoga dotazione che era dedicata però solo ai mutui prima casa delle famiglie.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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