Legge di stabilità, i conti non tornano
Economia

Legge di stabilità, i conti non tornano

Il Ministro Grilli sostiene che avrà un effetto positivo sul 99% dei contribuenti. Ma Istat, Corte dei conti e Bankitalia non sono d'accordo

È una polemica incessante e che non accenna a placarsi quella che si è scatenata intorno agli ultimi provvedimenti fiscali decisi dal governo. Il menù a base di aumento dell’Iva, calo dell’Irpef e riordino delle detrazioni sta infatti generando una serie di reazioni che stanno spingendo il governo a rivedere il merito di alcune delle misure contenute nella recente legge di stabilità .

Anche perché l'economia italiana mostra i primi segnali di ripresa che potrebbero essere minati proprio dall'introduzione della legge. Almeno così la pensano il presidente dell'Istat, Enrico Giovannini, il numero uno della Corte dei Conti Luigi Giampaolino e Bankitalia che chiede una correzione della legge in primavera.

Il ministro dell'economia, Vittorio Grilli, davanti a queste richieste è rimasto impassibile. Anzi: per lui la Legge di Stabilità avrà un effetto positivo sul "99% dei contribuenti". Di più: la manovra consente di ridurre e ridistribuire il carico fiscale con un beneficio medio pro capite di 160 euro. "Il vantaggio complessivo va per il 54% a favore di contribuenti con lavoro dipendente, per il 34% a pensionati, il 10% ai cittadini con reddito da lavoro autonomo, il restante 2% agli altri".

Tradotto in soldoni, secondo Giovannini, la riduzione dell’Irpef dovrebbe portare a ciascuna famiglia un beneficio medio di circa 240 euro. In particolare, il 77,7% dei nuclei famigliari otterrà sconti di 340 euro, il 7,4% aumenti di 290 euro e il 14,9% non risentirà in nessun modo degli effetti della riforma. Questo per quanto concerne l’Irpef ovviamente. Ma che cosa accade se si comincia a tenere conto dell’aumento dell’Iva e del taglio delle detrazioni? “In realtà – ci spiega Roberto Convenevole, economista dell’Università di Cassino ed esperto di fisco – a livello macroeconomico tutta la vicenda assomiglia molto ad un gioco a somma zero. Alla fine ci potranno essere famiglie che avranno vantaggi, ma considerando le numerose altre che invece otterranno aggravi o effetti nulli, la partita si può considerare praticamente ininfluente”.

TUTTE LE MISURE DELLA LEGGE DI STABILITA'

D’altronde la manovra e i suoi effetti sono ancora di difficile comprensione e la complessità della materia è data anche dal tema delle detrazioni.

DETRAZIONI, TUTTI I TAGLI DEL GOVERNO

Nel corso della sua audizione il presidente Giovannini ha infatti spiegato che, sempre secondo i calcoli dell’Istat, le famiglie con più figli e con meno percettori di reddito, potrebbero risultare svantaggiate rispetto a nuclei familiari più ridotti. “In una famiglia con più figli, è vero che si avranno più spese deducibili, ma essendoci il famoso tetto di tremila euro esso sarà facilmente raggiunto. Se poi a lavorare è uno solo dei genitori, il calo dell’Irpef potrà dispiegarsi su un solo stipendio, rendendo minimi gli effetti dell’intera manovra. Situazione opposta invece per un nucleo familiare con, ad esempio, un solo figlio, ma con due genitori che lavorano”.

E il quadro non migliora di certo se si considera l’effetto distorsivo di tutta la materia in questione: l’aumento dell’Iva. Secondo Giovannini questo ritocco interesserà i prezzi di beni e servizi relativi a quasi l’80% della spesa per consumi. Insomma, una vera e propria spada di Damocle che rischia di abbattersi sui bilanci di tutte le famiglie italiane, con buona pace di detrazioni e tagli dell’Irpef. “In questa fase in cui il governo sembra voler ripensare a qualcuna delle misure adottate – commenta Convenevole – se potessi consigliare il ministro Grilli gli direi con forza di abolire l’aumento dell’Iva. Si tratta di un provvedimento che infatti, non solo colpisce i consumatori, ma favorisce gli evasori fiscali . Un boomerang dagli effetti devastanti, di fronte a cui – conclude Convenevole – tagli di Irpef e rimodulazione delle detrazioni diventano cose di minore importanza”.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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