Legge di stabilità, le 5 idee per aiutare le imprese
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Legge di stabilità, le 5 idee per aiutare le imprese

Il governo prova a rilanciare lo sviluppo industriale attraverso finanziamenti alla ricerca e alle piccole e medie imprese

Diventa sempre più ricco il menù che il governo intende mettere in campo per rilanciare l’economia del nostro Paese. Ai provvedimenti già inseriti nella legge di stabilità e che sono in discussione in Senato, ora si aggiungono anche quelli del cosiddetto collegato, nel quale la parola d’ordine sembra essere proprio quella di fornire un sostegno più deciso alle imprese per contrastare una crisi che non accenna a mollare la presa sul nostro Paese.

LEGGE DI STABILITA': COSA PROPONE IL GOVERNO

Tra le iniziative più significative proposte dall’esecutivo c’è allora innanzitutto il credito d’imposta  su ricerca e sviluppo. In pratica, dal 2014 al 2016 compreso, saranno messi a disposizione circa 200 milioni all’anno, per finanziare appunto le aziende che investiranno in ricerca e innovazione, con un importo massimo per ciascun impresa pari a circa 2,5 milioni all’anno. Uno sforzo significativo è stato poi previsto per andare incontro alle esigenze delle piccole e medie imprese che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema produttivo. In questo senso si punterà a favorire l’informatizzazione dei processi industriali, e per raggiungere l’obiettivo le Pmi potranno accedere a finanziamenti a fondo perduto, tramite voucher di importo non superiore a 10mila euro. Con gli stessi fondi inoltre si potranno finanziare corsi di formazione aziendali, volti sempre alla digitalizzazione dei sistemi produttivi. Complessivamente, nell’ambito della prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali,  saranno, per il momento, 200 i milioni di euro messi a disposizione delle Pmi nel campo dell’Ict.

SVILUPPO ECONOMICO: ECCO COSA HA IN MENTE LETTA

Indirettamente il governo cerca di poi guardare anche al fronte sempre caldo delle costruzioni. Nello specifico, tra le proposte messe nero su bianco, c’è quella che punta a rilanciare il mercato delle grandi locazioni ad uso non abitativo, seguendo politiche analoghe che già sono state attuate in altri Paesi come Francia e Germania. Per fare ciò si punterà sulle cosiddette Siiq (Società di investimento immobiliare quotate) che, introdotte nel 2006, nascono con lo scopo preciso di raccogliere fondi necessari a finanziare l’edilizia del tipo sopra descritto. Finora le società in questione non hanno avuto nessun successo, e allora il governo prova a rilanciarne la funzione. Un’attenzione particolare è stata poi riservata al mondo dell’editoria, che come tanti altri settori, soffre una crisi pesantissima. E’ stato quindi definito un pacchetto di norme che tra le altre cose prevede la proroga al 31 dicembre 2016 del sistema delle tariffe postali massime e l’estensione dell’aliquota Iva ridotta al 10% per gli abbonamenti alle testate giornalistiche tematiche.

SE IL PARLAMENTO RIVOLUZIONA LA LEGGE DI STABILITA'

Infine, per fare in modo che il tema dello sviluppo delle imprese resti sempre all’ordine del giorno delle attività parlamentari, si è deciso che il governo presenterà alle Camere il 30 giugno di ogni anno, un programma nazionale di politica industriale. Un modo per sollecitare nel tempo i futuri esecutivi a individuare costantemente nuove strategie per aumentare la produttività e la competitività delle imprese e per sostenerne l'innovazione industriale e l’internazionalizzazione.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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