Legge di stabilità: cosa cambia (poco) per le buste paga
Economia

Legge di stabilità: cosa cambia (poco) per le buste paga

Poco più di 14 euro al mese per chi guadagna 15mila euro all'anno e meno di 10 euro per chi ha una retribuzione sopra i 30mila. Ecco i modesti benefici della manovra economica

Meno di 15 euro al mese. E' il modesto beneficio che i lavoratori italiani riceveranno nelle buste-paga con le nuove norme contenute nella Legge di stabilità. Per far crescere i salari, il governo Letta ha messo sul piatto una cifra attorno a un miliardo e mezzo di euro, concentrando gli interventi sui redditi medio-bassi (cioè inferiori a 55mila euro). A dire il vero, sarà il Parlamento ad avere l'ultima parola, poiché l'esecutivo lascia aperta la possibilità che i deputati e i senatori, durante l'iter di approvazione della legge, definiscano nel dettaglio gli interventi.

LEGGE DI STABILITA': LA VERSIONE DEFINITIVA

Dei 2,7 miliardi stanziati nel 2014 per il taglio al cuneo fiscale (cioè l'enorme differenza che oggi separa i salari lordi e netti degli italiani), più della metà verrà dunque destinata all'abbassamento delle tasse sugli stipendi, attraverso un aumento delle detrazioni dell'irpef (l'imposta sui redditi delle persone fisiche) che spettano ai dipendenti. Va ricordato, infatti, che ogni anno i lavoratori possono sottrarre dalle tasse una cifra forfettaria, che fa diminuire il peso dell'imposta e aumentare la busta paga netta.

L'AUMENTO DELLE DETRAZIONI

Dal 2014, le detrazioni per lavoro dipendente saranno innalzate di qualche decina di euro, attraverso un meccanismo di calcolo un po' complicato. In pratica, viene fissata una detrazione di base di poco superiore a 1.500 euro all'anno (più alta rispetto ai 1.380 previsti in precedenza) che va poi moltiplicata per un particolare coefficiente, che diminuisce all'aumentare del reddito del lavoratore. Più alto è lo stipendio, minore è la detrazione che spetta.

CHI BENEFICIA DEL MINI-SCONTO

A essere avvantaggiati dalle nuove norme (cioè dall'aumento delle detrazioni di base) saranno soprattutto gli stipendi medio-bassi. Il risparmio maggiore sulle tasse vi sarà per chi ha un reddito imponibile di 15mila euro, che vedrà diminuire il peso dell'irpef di circa 160-170 euro all'anno, cioè meno di 15 euro al mese. Chi invece guadagna 25-30mila euro all'anno, sempre al lordo dell'irpef, avrà un beneficio fiscale attorno a 120-130 euro, che corrispondono ad appena 10 euro al mese in più nella busta-paga. Man mano che la retribuzione cresce, lo sconto sulle tasse si riduce, fino ad annullarsi completamente per chi dichiara un reddito superiore a 55mila euro.

IL GOVERNO E I 300 EURO IN BUSTA PAGA

Si tratta indubbiamente di cifre modeste che, non a caso, hanno lasciato scontenti un po' tutti e soprattutto i sindacati. Cgil, Cisl e Uil chiedevano infatti una taglio alle tasse sui salari di almeno 2,5 miliardi già nel 2014, che avrebbe generato una crescita delle retribuzioni medio-basse nell'ordine di 250-300 euro all'anno, cioè circa 25-30 euro al mese. Si tratta di un aumento già di per sé abbastanza modesto ma che, purtroppo, resta ancora un miraggio.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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