Legge di Stabilità, le misure del governo Renzi
ANSA/ETTORE FERRARI
Economia

Legge di Stabilità, le misure del governo Renzi

La manovra economica per il 2015: tutti i provvedimenti messi in cantiere dall'esecutivo, dal taglio dell'irap al rinnovo del Bonus Irpef

Nel 2015 arriverà "la più grande riduzione di tasse mai fatta da un governo nella storia della Repubblica", ha detto ieri Matteo Renzi commentando la "sua" legge di stabilità.

Tasse a un livello "pazzesco"
Una manovra da 36 miliardi di euro, espansiva e studiata con l'obiettivo preciso di abbassare le tasse, arrivate ad un livello che, secondo la definizione del premier, è ormai "pazzesco".

Sul provvedimento del governo si affacciano però le prime ombre, con il Wall Street Journal, che dice che Renzi ha presentato una legge di bilancio per il 2015 che potrebbe portare l'Italia, assieme alla Francia, in rotta di collisione con i vertici dell'Unione europea". La manovra, dice il quotidiano finanziario, prevede "un livello di deficit più alto per un periodo più lungo di quanto promesso in precedenza".

Vediamo però nel dettaglio di cosa si tratta.

È una manovra economica robusta, quella per il 2015. Molto robusta. Da 30 miliardi inizialmente attesi si è saliti a 36 miliardi con un obiettivo: puntare sulla crescita, come ha dichiarato il premier Matteo Renzi. La legge di stabilità è espansiva e studiata con l'obiettivo preciso di abbassare le tasse, arrivate ad un livello definito "pazzesco" dallo stesso premier.

Dunque 36 miliardi da mettere in circolo per far ripartire l'economia.


Dove trovare le coperture
A parole, il premier ha le idee chiare:

- aumentare dello 0,7% il deficit (raggiungendo il 2,9% in rapporto al pil, limite massimo concesso dalla Ue) significa per lo Stato avere 11 miliardi a disposizione;

- 15 miliardi verranno dalla spending review (più di quanti indicati dal commissario uscente Carlo Cottarelli e nello specifico 4 miliardi dai tagli al bilancio dei ministeri, altri 4 dalle Regioni, 1,5 dai Comuni e 500 milioni dalle Province. Circa 5 miliardi saranno recuperati invece con la razionalizzazione degli acquisti di beni e servizi da parte della pubblica amministrazione);

- 3,8 miliardi dalla lotta all'evasione fiscale (900 milioni verranno dall'applicazione della reverse charge sull'iva ovvero di quel meccanismo che obbliga chi effettua degli acquisti a pagare direttamente l'imposta sul valore aggiunto allo Stato e non più al fornitore, eliminando così un passaggio in cui si annidano spesso sacche di evasione);

- 3,6 miliardi da un'ulteriore incremento della tassazione delle rendite finanziarie sui fondi pensione (dall'attuale 11,5% al 12,5%);

- 1 miliardo dalle imposte sulle slot machine;

- 1 miliardo dalla riprogrammazione;

- 600 milioni dalla banda larga.


Ma cosa verrà fatto con questi soldi? Ecco punto per punto cosa c'è nel pacchetto di misure che dovrebbero tenere in piedi l'economia del Paese nel prossimo anno. O meglio, iniziare a farla ripartire.


Taglio dell'irap
La novità più importante è il taglio dell'Irap (imposta regionale sulle attività produttive) che colpisce le imprese e i lavoratori autonomi. Dalla base imponibile dell'imposta, sarà interamente deducibile il costo del lavoro (che oggi lo è soltanto in piccola parte). Questa misura comporterà un abbassamento delle tasse sulle imprese per 5 miliardi di euro.


Bonus 80 euro confermato
Viene confermato nel 2015 il Bonus Irpef, cioè il taglio alle tasse sui salari già introdotto nella primavera scorsa, per i lavoratori dipendenti che guadagnano tra 8mila e 24mila euro circa all'anno. Diviene dunque strutturale l'aumento delle retribuzioni di 80 euro al mese, deciso nel 2014. L'operazione vale 9 miliardi di euro.


Sgravi sui contributi
Per le nuove assunzioni che avvengono a tempo indeterminato, anziché con un contratto precario, ci sarà l'esonero totale dal pagamento dei contributi per tre anni da parte dell'azienda a cui si sostituirà lo Stato. La somma stanziata per questa misura è però limitata a 1,9 miliardi di euro.


Nuove detrazioni alle famiglie
Si prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro per rafforzare le detrazioni irpef per figli a carico, a vantaggio delle famiglie numerose e con un solo reddito.


Tfr in busta paga
Verrà concessa ai lavoratori la possibilità di farsi liquidare sulla busta paga le quote del Tfr (trattamento di fine rapporto), cioè la parte di stipendio (il 7% circa) che viene accantonato per la liquidazione. La scelta sarà facoltativa. Lo stato mette 100 milioni di euro a garanzia dei prestiti che le banche dovranno fare alle aziende a fronte dello sblocco del tfr.

Leggi qui: come funzionerà il Tfr in busta paga


Sussidi ai disoccupati
Il governo ha confermato l'obiettivo di estendere l'Aspi, cioè il sussidio alla disoccupazione, anche ai lavoratori precari assunti con un contratto di collaborazione coordinata e continuativa o a progetto (co.co.co e co.pro.). Il costo per le casse dello stato sarà di 1,5 miliardi di euro.


Forfait per le partite Iva
Arriva un forfait per le partite Iva a basso reddito. Si prevede cioè un regime di riduzione di 800 milioni di euro per 900 mila partite iva sotto i 15 mila euro.


Assunzione degli insegnanti
1 miliardo
di maggior spesa è prevista per l'assunzione di 150mila precari della scuola.


Fondi alla giustizia
250 milioni di euro lo Stato li metterà per pagare i tribunali finora pagati dai Comuni.


Ecobonus rinnovato
Saranno concessi anche nel 2015 gli incentivi fiscali per le ristrutturazione edilizie (detrazione del 55%) e per l'ecobonus, cioè le opere di riqualificazione energetica degli edifici (detrazione del 65%).


Più soldi ai Comuni
Ci sarà un allentamento del patto di stabilità che impedisce agli enti locali di spendere molte somme di denaro già stanziate. Nel complesso, i Comuni avranno a disposizione 1 miliardo di euro in più.


Roma e Milano
150 milioni
andranno a Roma Capitale e a Milano per l'Expo


La riserva
3,4 miliardi vengono messi "a riserva", perché "di questi tempi è meglio averla" ha detto il premier

Legge di stabilità: le slide

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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