Lavoro: quei precari a rischio con la riforma Fornero
Economia

Lavoro: quei precari a rischio con la riforma Fornero

Sono 380mila i contratti a termine in scadenza nei prossimi mesi, che rischiano di non essere rinnovati a causa dei vincoli imposti dall'ultima riforma del welfare

Circa 380mila persone in tutto, tra cui figurano molte donne e parecchi giovani o laureati. Sono i lavoratori italiani con un contratto di assunzione a termine che, secondo le stime del centro studi DataGiovani , giungerà alla scadenza entro la fine dell'anno. Ora, questo nutrito esercito di precari corre un rischio tutt'altro che trascurabile: quello di rimanere senza un'occupazione, a causa dei vincoli imposti dall'ultima riforma del mercato del lavoro, voluta dal ministro del welfare, Elsa Fornero .

TUTTO SULLA RIFORMA DEL LAVORO

Per scoraggiare l'uso eccessivo delle assunzioni precarie, la legge Fornero ha infatti impresso uno stretto giro di vite sul lavoro a termine, aumentando l'intervallo di giorni che devono trascorrere tra la fine di un contratto temporaneo e il suo successivo rinnovo. Molte aziende, però, stanno lanciando un campanello dall'allarme, poiché le regole volute dal ministro del welfare mettono a rischio la riassunzione immediata di tutti quei dipendenti precari che hanno rapporto di lavoro prossimo alla scadenza. Per questo, la Fornero e il governo hanno deciso di fare marcia indietro e, nei prossimi mesi, renderanno probabilmente un po' più flessibili le nuove norme entrate in vigore il 18 luglio scorso .

LA MARCIA INDIETRO DELLA FORNERO

Intanto, però, 380mila lavoratori a termine continuano a rischiare grosso. Tra questi, ci sono molte persone che appartengono alle fasce di popolazione più deboli e maggiormente colpite dalla crisi economica. Oltre il 58% dei precari con il contratto vicino alla scadenza è rappresentato infatti da donne e più del  57% da persone non più giovanissime (sopra i 35 anni di età) che potrebbero avere grossi problemi a trovare un nuovo impiego, se la loro assunzione non venisse rinnovata. Tra i lavoratori a rischio, ci sono poi anche numerosi giovani con meno di 35 anni (41,8%) e soprattutto tantissime persone con una qualifica scolastica medio-alta: più del 39% ha un diploma e il 30% circa addirittura una laurea.

LE CRITICHE ALLA RIFORMA DEL WELFARE

Va detto, che gran parte dei contratti a termine vicini alla scadenza (cioè il 41%) si concentra nella pubblica amministrazione (che negli ultimi anni ha fatto un largo uso del lavoro precario). Sono molto alte, però, anche le quote che si registrano in settori particolarmente esposti all'andamento del ciclo economico come l'industria e le costruzioni (18,3%). Infine, nelle statistiche di DataGiovani, c'è un aspetto abbastanza preoccupante: più dell'80% delle assunzioni temporanee prossime alla scadenza si concentra in piccole e medie aziende con meno di 250 dipendenti che, in questa fase delicata per l'economia, avranno certamente molte difficoltà a trasformare i contratti precari (qualora non potessero essere rinnovati) in assunzioni stabili. Spetta dunque al governo e alla Fornero risolvere il problema, se non vogliono aggravare l'emorragia di posti di lavoro che c'è oggi in Italia.

I DATI SULLA  DISOCCUPAZIONE IN ITALIA

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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