Lavoro: caro Monti abbassa subito le tasse sui salari
Economia

Lavoro: caro Monti abbassa subito le tasse sui salari

L'appello del Fondo Monetario Internazionale al governo, per tagliare il cuneo fiscale. Del Conte (Bocconi): è un provvedimento che va preso al più presto

Abbassare le tasse sui salari, tagliando il cuneo fiscale , cioè l'enorme divario esistente in Italia tra le retribuzioni lorde e nette dei lavoratori. E' l'appello rivolto dal Fondo Monetario Internazionale (Fmi) al governo Monti, per far ripartire l'economia del nostro paese, ancora afflitta da una scarsa competitività.

COSI' LE TASSE DIVORANO I SALARI

Dal canto suo, l'esecutivo continua a rispondere picche. Il calo delle tasse sul lavoro è infatti tra gli auspici del governo ma sarà difficilmente attuabile prima del 2014.  “Non ci sono in programma interventi  su questa questione", ha detto in sostanza ieri il sottosegretario al Tesoro, Vieri Ceriani, commentando un rapporto inviato a Roma dall'Fmi in cui viene analizzato il disegno di legge delega in materia fiscale, presentato alla Camera nel giugno scorso e ancora in fase di approvazione.

“Credo che il governo faccia un grosso errore a rimanere immobile su questi temi ”, dice invece Maurizio Del Conte , professore di diritto del lavoro alla Bocconi,  “il taglio del cuneo fiscale è un provvedimento che va preso al più presto”.

Perché professore?

Per una ragione molto semplice: per far ripartire la produttività del Sistema-Italia non c'è più tempo da perdere e il taglio del cuneo fiscale non è che un primo passo necessario.

I soldi, però, non ci sono...

Non ne sono troppo convinto. Nei mesi scorsi, il governo ha fatto la riforma degli ammortizzatori sociali e ha chiesto sacrifici sulle pensioni. E' impensabile che le risorse liberate da questi provvedimenti, che riguardano la previdenza e il mondo del lavoro, vengano poi destinate altrove e non servano invece  a ridurre anche le tasse sui salari.

Non vi sarebbe un costo insostenibile per i conti pubblici?

No, se gli sgravi fiscali per la produttività verranno dati in maniera selettiva, cioè alle aziende che innovano e investono per accrescere veramente la produttività.

E' quello che aveva proposto il ministro Fornero...

Sì. Ma alle parole non sono poi seguiti i fatti. C'è il rischio che il governo si perda troppo nelle politiche degli annunci, anche nel tavolo di confronto con Confindustria e i sindacati sulla produttività, che rimane ancora aperto.

Crede che i risultati di questo negoziato saranno modesti?

Penso che il governo, se vuole ottenere qualcosa dalle parti sociali, debba fare necessariamente qualche concessione, mettendo sul piatto  un po' di risorse. Altrimenti, mi chiedo che senso abbia questo confronto a tre sulla produttività. Confindustria e sindacati possono benissimo trovare un accordo da soli anche senza la presenza del governo, seduto al tavolo nel ruolo di semplice spettatore.

IL DIFFICILE CONFRONTO TRA LE PARTI SOCIALI  SULLA PRODUTTIVITA'

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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