Lavoro: in Gran Bretagna parte la formazione forzata
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Economia

Lavoro: in Gran Bretagna parte la formazione forzata

Il governo di Londra obbliga i giovani under 21 disoccupati a seguire dei corsi di training professionale. Chi si rifiuta perde i sussidi statali

“Earn or Learn”, che in inglese significa “guadagna o lavora”. E' l'imperativo che in futuro, probabilmente a partire dal 2017, lascerà ben poca scelta ai giovani britannici di età compresa tra 18 e 21 anni. I ragazzi d'Oltremanica che hanno terminato gli studi e non hanno ancora un' occupazione, infatti, dovranno frequentare un corso di formazione professionale di una 70ina di ore ripartite su tre settimane, durante il quale apprenderanno i rudimenti per l'ingresso nel mondo del lavoro. Chi si rifiuterà di aderire ai programmi di training professionale perderà il diritto a ricevere la Jobseekers Allowance, cioè il sussidio di disoccupazione statale che, per i giovani inglesi alla ricerca di un primo impiego, ammonta a poco meno di 60 sterline a settimana, corrispondenti a circa 80 euro.


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Come compilare un curriculum vitae, come presentare una domanda di assunzione e come ottenere il meglio nei colloqui: sono questi alcuni dei temi che verranno trattati durante questi corsi intensivi destinati agli under 21, i quali dovrebbero entrare a regime fra un paio d'anni, dopo una sperimentazione in alcune aree del Regno di sua Maestà. Regista di tutta l'operazione sarà Matt Hancock, 37 anni, ministro dell'ufficio di gabinetto del governo Cameron, che vuole dar vita a una sorta di rivoluzione culturale tra le giovani generazioni, costringendole a non abbandonarsi alla pigrizia.


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L'intenzione di Hancock è far sì che nessun under 21 senza un impiego stia con le mani in mano in attesa dei sussidi di disoccupazione statali, ma che lavori attivamente per la propria formazione. Inoltre, tra gli obiettivi del governo di Londra, c'è anche quello di avviare nei prossimi anni più di 3 milioni di contratti di apprendistato in tutto il paese, vista la necessità di forza-lavoro qualificata. Secondo uno studio citato dal quotidiano Telegraph e redatto dall'Institute of the Motor Industry (l'associazione professionale dei lavoratori dell'industria motoristica britannica), molte aziende di Oltremanica incontreranno infatti nei prossimi anni parecchie difficoltà a trovare giovani neoassunti con una formazione adeguata alle loro esigenze.


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Proprio per questa ragione, il governo Cameron vuole cambiare alla radice il sistema di assistenza e di training professionale destinato agli under 21, obbligandoli a seguire dei corsi di formazione. Tra i progetti dell'esecutivo britannico, c'è anche quello di sostituire in futuro i tradizionali sussidi alla disoccupazione con una “youth allowance”, cioè una nuova indennità che prevede l'obbligo per i giovani di disoccupati da più di un semestre di dedicarsi a lavori di utilità sociale. Lotta dura alla pigrizia, insomma. La filosofia sposata da Cameron e dai suoi ministri si è già attirata ovviamente le critiche dell'opposizione laburista, che accusa il premier di voler mandare i giovani a lavorare gratis. A parte le diatribe politiche, però, ci sono altri aspetti nei progetti del governo britannico che non convincono alcuni osservatori. Lo stesso Institute of the Motor Industry, infatti, ha rilevato in un'indagine che la creazione di 3 milioni di contratti di apprendistato entro il 2020 è un obiettivo ambizioso e non verrà centrato. Parecchie aziende lamentano infatti una lacuna grave nel sistema di istruzione britannico e in particolare negli istituti tecnici e professionali, dove manca un efficace orientamento dei giovani al mondo del lavoro.

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Andrea Telara

Sono nato a Carrara, la città dei marmi, nell'ormai “lontano”1974. Sono giornalista professionista dal 2003 e collaboro con diverse testate nazionali, tra cui Panorama.it. Mi sono sempre occupato di economia, finanza, lavoro, pensioni, risparmio e di tutto ciò che ha a che fare col “vile” denaro.

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