Il Jobs act e la spinta ai contratti di solidarietà
PAOLO CERRONI / Imagoeconomica
Economia

Il Jobs act e la spinta ai contratti di solidarietà

Ridisegnato l'ambito di applicazione e le regole per favorire la formula del "lavorare meno, lavorare tutti"

Più contratti di solidarietà, non
 solo per evitare i licenziamenti ma per incrementare 
l'occupazione: con la riduzione stabile dell'orario di lavoro e
 della retribuzione del personale e contestualmente l'aumento di
 organico, l'assunzione cioè di nuovi lavoratori. In una
 relazione che richiama alla mente il vecchio slogan "lavorare
 meno, lavorare tutti".


La novità arriva dal Jobs act: in commissione Lavoro del
 Senato è stato infatti approvato un emendamento del governo che 
ridisegna l'ambito di applicazione e le regole, semplificandole,
 del contratto di solidarietà, per favorirlo e potenziarlo. Oggi
 esiste già, oltre alla cosiddetta solidarietà "difensiva" 
utilizzata nei casi di crisi aziendale, quella invece cosiddetta
 "espansiva" ma che nell'attuale configurazione - nelle 
considerazioni dell'esecutivo stesso - presenta dei "limiti" che 
la rendono "poco appetibile e che, invece, viene considerata uno 
strumento potenzialmente utile al fine di incrementare 
l'occupazione".

Inoltre, viene ampliata la platea delle imprese 
che possono accedervi. In sostanza, si allargano le maglie dei
 contratti di solidarietà. E il modello o quantomeno l'esempio si
 puo' ritrovare in Germania, dove le ore mediamente lavorate dal
 singolo sono nettamente inferiori a quelle lavorate in Italia:
 in linea teorica, mantenendo intatto il numero delle ore 
lavorate in totale ma riducendo le ore lavorate dal singolo, 
l'occupazione sale.

Leggi anche: il modello tedesco del lavoro

Un'altra novità riguarda l'arrivo delle ferie solidali: il 
collega potrà cedere i giorni di riposo in più (eccedenti il 
numero previsto dal contratto nazionale) al collega - mamma o
 papà - che ha un figlio minore che "necessita di presenza fisica
 e cure costanti per le particolari condizioni di salute". L'ok
 all'emendamento è stato unanime. Via libera anche al contratto
 di ricollocazione, già in fase di sperimentazione per gli
 esuberi Alitalia da parte della regione Lazio, con l'obiettivo
 di renderlo strutturale (garantendo l'effettivo reinserimento).

Leggi anche: come funziona il contratto di ricollocazione


Buone notizie anche sul capitolo dimissioni in bianco: la
 stretta approda infatti nel Jobs act con l'ok all'emendamento 
che punta a prevedere modalità semplificate per garantire "data
 certa e autenticità" della scelta (molto spesso di una
 lavoratrice mamma) nel dimettersi. Slitta, invece, ancora di qualche giorno la discussione
 dell'articolo 4 della delega che riguarda il contratto a tutele 
crescenti (e quindi l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori), 
che sarà all'esame della commissione Lavoro del Senato la 
prossima settimana in attesa del confronto della
 maggioranza e del governo (che non e' escluso possa tenersi anche
nel fine settimana).

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