Istat: cresce il fatturato dell'industria, ancora in calo le vendite al dettaglio
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Economia

Istat: cresce il fatturato dell'industria, ancora in calo le vendite al dettaglio

A marzo 2015 + 1,3% rispetto a febbraio, + 0,9% sul corrispondente periodo del 2014. Il dato del commercio invece è negativo

- Secondo l'Istat, il fatturato dell'industria a marzo è cresciuto dell'1,3% rispetto a febbraio e cresce anche rispetto allo stesso mese del 2014 dello 0,9% (dato corretto per gli effetti di calendario).

- Il risultato del trimestre, invece, è negativo con un -0,2% rispetto ai 3 mesi precedenti.

- A trainare è soprattutto il mercato estero. Gli ordinativi calano a marzo dello 0,3% rispetto al mese precedente, ma aumentano del 2,7% rispetto a marzo 2014.
- Aumento maggiore per computer e prodotti di elettronica (+10,6%).
- Buono il fatturato dell'auto, +22,6% a marzo rispetto allo stesso mese del 2014, è il sesto aumento a due cifre consecutivo (da ottobre 2014). Salgono anche gli ordinativi, +14,7% sull'anno.

Consumi ancora in difficoltà
L'Istat ha anche comunicato i dati delle vendite al dettaglio (valore che incorpora la dinamica di quantità e prezzi) .
A marzo diminuiscono dello 0,1% su mese (indice destagionalizzato) e dello 0,2% su anno (indice grezzo).
Nel trimestre, invece l'indice grezzo registra un aumento dello 0,3%.

Nel confronto con febbraio diminuiscono dello 0,1% sia le vendite di prodotti alimentari che di prodotti non alimentari; su base tendenziale le vendite di prodotti alimentari aumentano dello 0,7%, quelle di prodotti non alimentari scendono dello 0,8%.

Con riferimento ai primi tre mesi, l'indice grezzo registra un aumento delle vendite di prodotti alimentari dell'1,2%, mentre i prodotti non alimentari segnano una diminuzione dello 0,1%. Variazione positiva dello 0,8% a marzo per le vendite delle imprese della grande distribuzione e diminuzione dell'1,2% per quelle delle imprese operanti su piccole superfici.

Nella grande distribuzione le vendite aumentano, in termini tendenziali, dell'1,6% per i prodotti alimentari, mentre diminuiscono dello 0,2% per quelli non alimentari. Nelle imprese operanti su piccole superfici le vendite segnano variazioni negative dell'1,9% per gli alimentari e dello 0,9% per i non alimentari.

La spesa delle famiglie non si riprende
I dati sulle vendite al dettaglio del mese di marzo diffuse oggi dall'Istat "confermano l'allarme lanciato a più riprese dal Codacons: la spesa delle famiglie non riprende e il commercio versa ancora in una situazione di crisi".

Lo afferma in una nota l'associazione. "L'ennesimo calo delle vendite al dettaglio attesta lo stato di difficoltà delle famiglie italiane - spiega il presidente Codacons, Carlo Rienzi - un dato ancor più negativo se si considera che già nel 2014, secondo l'Istat, le vendite erano diminuite complessivamente del -1,2%.

Sconfessate le previsioni di rilancio dei consumi
Numeri che sconfessano gli analisti, i quali individuavano nei primi mesi del 2015 il periodo della ripresa dei consumi che, di fatto, non c'è stato". "Proprio il calo delle vendite determina il perdurare della deflazione, con effetti negativi per il commercio che ancora risente in modo pesante della crisi economica e dei suoi strascichi", conclude Rienzi

(Ansa, Radiocor, Lapresse)

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Redazione Economia