Nuovo Isee, gli ostacoli all’entrata in vigore
Imagoeconomica
Economia

Nuovo Isee, gli ostacoli all’entrata in vigore

Dalle richieste dei Caf, alle nuove soglie per l’ottenimento delle agevolazioni, fino ai ricorsi al Tar: ecco le insidie al via libera del riccometro

Si fa sempre più difficile e controversa l’entrata in vigore ufficiale del nuovo Isee, lo strumento di valutazione della ricchezza delle famiglie che consente l’accesso a tutta una serie di servizi pubblici a tariffe agevolate. Sulla strada della piena applicazione dei nuovi criteri di calcolo della ricchezza familiare infatti, si sono venuti accumulando nel tempo una serie di ostacoli sui quali ora a gran voce si chiede un intervento risolutore del governo. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le maggiori insidie con cui devono fare i conti le famiglie che si apprestano a farsi redigere il nuovo Isee.

1 - Caf e Inps, una convenzione da aggiornare

La prima vera grossa grana, le famiglie potrebbero affrontarla già al momento in cui si recano presso i Caf a farsi compilare il nuovo Isee. Le regole infatti sono un po’ cambiate. In prima battuta infatti tecnicamente i Centri di assistenza fiscale provvederanno a redigere la cosiddetta Dsu, la Dichiarazione unica sostitutiva nella quale come in passato si segnalano le proprietà e i redditi familiari. Sulla base della Dsu sarà poi l’Inps, fatti gli opportuni controlli e le verifiche di rito ad inviare alle famiglie l’Isee definitivo. Ebbene, i Caf ritengono che il lavoro di compilazione delle Dsu necessiti un impegno e dei tempi superiori al passato e chiedono di rivedere le tariffe che l’Inps stesso versava ai Caf per la compilazione dei vecchi Isee. In pratica i centri di assistenza pretendono un aggiornamento degli onorari dell’ordine del 50%, altrimenti minacciano di bloccare le procedure di compilazione delle Dsu. Vedremo come si risolverà questa vertenza.

2 - Tar, ricorsi accolti e regole da riscrivere

Sul capo già fragile del nuovo Isee pende anche la spada di Damocle rappresentata da ben tre sentenze del Tar del Lazio che hanno in pratica dichiarato illegittimo il nuovo riccometro, nella parte in cui fissa i criteri di calcolo del reddito delle famiglie con persone disabili. A livello locale quindi ora si attende l’intervento del governo, che dovrà riscrivere le nuove regole anche sulla base dell’esito di un ricorso in Consiglio di Stato.

3 - Comuni, vecchie soglie e nuovi parametri

Un altro elemento che rischia davvero di creare enorme confusione è quello delle nuove soglie, o presunte tali, che i Comuni dovrebbero adottare nell’assegnazione dei nuovi servizi. Il nuovo Isee infatti presenta regole di calcolo che porteranno in molti casi, soprattutto a chi ha la casa di proprietà, ad ottenere indici Isee nettamente superiori al passato. Se quindi le amministrazioni locali non abbasseranno le vecchie soglie stabilite per il passato, tante famiglie rischieranno di restare fuori dai benefici. Secondo un’indagine condotta dal Sole24Ore su un campione di capoluoghi di Regione, tre sarebbero al momento le scelte più in voga tra i sindaci: per le prestazioni già iniziate (ad esempio gli sconti sulla retta del nido), quasi tutte le agevolazioni vengono confermate fino alla scadenza; per le prestazioni da chiedere in questo periodo, molti bandi sono prorogati; quando il bando non può più essere rinviato, si applicano invece i risultati del nuovo Isee alle vecchie soglie di accesso. Una babele di misure che invece dovrebbero essere razionalizzate, per una maggiore omogeneità di comportamento a livello nazionale.

4 - Regioni, le graduatorie da rivedere

Anche le Regioni dovranno presto abbandonare la situazione di stallo in cui si trovano in riferimento al nuovo Isee. Ci sono infatti ambiti specifici come l’edilizia residenziale pubblica o i servizi dell’area socio-sanitaria, che sono di loro competenza e dunque anche in questo caso ci dovrà essere una ridefinizione delle regole d’ingaggio per accedere alle agevolazioni. Il rischio infatti è che, ancora una volta, tante, troppe famiglie restino escluse.

5 - Se le famiglie scappano dall’Isee

Come detto, le nuove regole con indici Isee aumentati e soglie dei servizi ancora fermi alle norme del passato, porteranno di certo tante famiglie a rimanere escluse da molte agevolazioni. Una circostanza questa che in alcuni casi comincia a venir data quasi per assodata, portando molti nuclei familiari a rinunciare a priori a presentare il proprio Isee. Una sorta di fuga volontaria, che in realtà non avrebbe ragion d’essere, soprattutto se si considera, come accennato, che presto il governo potrebbe rivedere alcune norme generali. Il consiglio quindi è quello di procedere comunque con la compilazione del proprio Isee, in attesa che magari le regole vengano riscritte.

I più letti

avatar-icon

Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

Read More