Irpef giù e Iva su, e a rimetterci sono i consumatori
Economia

Irpef giù e Iva su, e a rimetterci sono i consumatori

Con la nuova legge di stabilità, le tasse sui redditi scenderanno di 5 miliardi, ma quelle su beni e servizi aumenteranno di 6,5 miliardi

Altro che abbattimento delle tasse: con i provvedimenti adottati su Iva e Irpef, la legge di stabilità approvata dal governo si prospetta come l’ennesima mazzata per i contribuenti. “L’aumento di un punto dell’Iva – attacca Pietro Giordano, segretario generale dell’Adiconsum -, avrà effetti catastrofici soprattutto perché si ripercuoterà in maniera diretta sui prezzi di benzina e diesel . A sua volta questo provocherà un aumento generalizzato dei costi dei beni di prima necessità, ossia del cosiddetto carrello della spesa, visto che nel nostro Paese tutte le merci viaggiano su gomma”.

Uno scenario dunque quanto mai preoccupante, i cui contorni, in termini economici, sono stati delineati da uno studio della Confesercenti. L’associazione che riunisce operatori del commercio ha infatti calcolato che il saldo complessivo della manovra costerà alle famiglie ben 1,5 miliardi in più. A fronte infatti di una riduzione di gettito pari a circa 5 miliardi di euro che si avrà con l’abbattimento di un punto delle due aliquote Irpef più basse, i consumatori sborseranno ben 6,5 miliardi in più a causa del contemporaneo aumento dell’Iva di un punto. Tra l’altro a crescere saranno sia i beni con aliquota al 10%, che passerà all’11%, sia quelli al 22%, che passerà al 23%.

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Ma le brutte notizie per le famiglie italiane purtroppo non finiscono qui. Tra le novità più allarmanti contenute nella nuova legge di stabilità infatti, ci sarebbe anche quella che prevede un tetto alle deduzioni fiscali. Tutti quelli che in passato potevano cioè scaricare prestazioni mediche o l’assicurazione Rc auto, per fare due esempi, ora si ritroveranno un limite massimo, oltre cui non sarà più possibile dedurre niente. “A questo – continua Giordano – aggiungiamo poi il fatto che tutti i pensionati che già sono esenti dall’Irpef perché ricevono prestazioni minime, otterranno come unico risultato di questa nuova manovra solo l’aumento dell’Iva, che come detto si ripercuoterà in maniera pesantissima anche sui generi di prima necessità”.

Chi dunque pensava di ottenere qualche sollievo dal calo delle aliquote Irpef, come detto, a conti fatti dovrà ricredersi. Secondo i dati di Confesercenti infatti le famiglie potrebbero beneficiare in media di circa 200 euro dal taglio Irpef, ma dall'altro, a parità di consumi, dovranno sborsarne 264 in più in virtù dell'aumento Iva. Un aumento di tasse netto di 64 euro a nucleo familiare.

“Peccato – fa notare ancora Giordano – perché la decisione di abbassare l’Irpef  era apprezzabile e probabilmente avrebbe dato respiro ai consumi. Invece, controbilanciare il tutto con l’aumento dell’Iva ha fatto svanire qualsiasi possibile ottimismo”. Una delusione a cui d’altronde i consumatori sembrano essere stati abituati da questo governo Monti, più volte incline a fare proclami che poi nei fatti si sono dimostrati inattendibili. “E’ successo ad esempio con le liberalizzazioni – aggiunge Giordano-. Ci sono stati un sacco di annunci, una forte cassa di risonanza mediatica, ma poi, alla fine della fiera, avvocati, farmacisti e taxisti hanno continuato a fare tutto come prima”.

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Giuseppe Cordasco

Sono nato e cresciuto ad Aarau nel cuore della Svizzera tedesca, ma sono di fiere origini irpine. Amo quindi il Rösti e il Taurasi, ma anche l’Apfelwähe e il Fiano. Da anni vivo e lavoro a Roma, dove, prima di scrivere per Panorama.it, da giornalista economico ho collaborato con Economy, Affari e Finanza di Repubblica e Il Riformista.

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