Bonus in busta paga: tutte le decisioni di Renzi
ANSA/ANGELO CARCONI
Economia

Bonus in busta paga: tutte le decisioni di Renzi

Le comunicazioni in 10 tweet #oraics. Le principali: 80 euro da maggio per 10 milioni di lavoratori, tetto per gli stipendi dei manager pubblici, taglio del 10% per l'Irap e comunicazione delle spese pubbliche entro 60 giorni

Il Consiglio dei Ministri di oggi ha definito le novità relative a diversi temi che il premier Matteo Renzi ha riassunto in 10 tweet inviati direttamente dall'account di Palazzo Chigi. Ecco le novità presentate dal premier Matteo Renzi anticipate, prima della conferenza stampa, da alcuni tweet significativi:

 

 

"Sono felice perché non soltanto smentiamo i gufi, ma perché l'intervento di oggi è concreto e coraggioso" ha detto il premier appena arrivato in sala stampa. "Si restituiscono soldi agli italiani ma anche fiducia nella politica e speranza che le cose possano cambiare".

Quattro le comunicazioni principali: le modalità di distribuzione degli 80 euro mensili attraverso tagli strutturali, il taglio della spesa, la riduzione dell'Irap del 10% per le imprese attraverso misure strutturali e i dati che riguardano le coperture. Ma ecco, tweet dopo tweet, le sue dichiarazioni:

 

Si tratta di un bonus per chi guadagna dagli 8 ai 26 mila euro l'anno lordi. È una misura strutturale, che per il 2015 richiederà ulteriori 10 miliardi di fondi. Gli interventi di natura fiscale per gli incapienti e le le partite Iva saranno prese nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

 

"I sottosegretari e i direttori generali vanno a piedi o in autobus" ha dichiarato il premier con un pizzico di ironia. "È la riduzione (di auto blu) più significativa della storia''.

 

Ovvero: dovranno essere online tutte le spese della pubblica amministrazione entro 60 giorni dalla pubblicazione del decreto in gazzetta ufficiale. Saranno pubblicate su un unico sito che farà capo all'Ufficio del Commissario della spending review. La previsione di legge già c'era ma non era sanzionata. Ora se il singolo comune non fornisce i dati, vengono ridotti i trasferimenti. Questo atteggiamento segna "l'inizio della rivoluzione" ha detto il premier. "Nell'arco di un triennio segnerà un cambiamento epocale".

 

Questa è la norma che il premier ha nominato "Adriano Olivetti". L'imprenditore diceva: "In un'azienda nessuno può guadagnare 10 volte più di quello che guadagna l'ultimo lavoratore". È stato dunque stabilito un tetto di 240 mila euro per i dirigenti della pubblica amministrazione compresi i magistrati del Csm. "Se qualche manager pubblico vuole andare nel privato, gli faremo la lettera delle referenze" ha tagliato corto il premier. "Chi lavora nel pubblico ha responsabilità nei confronti del sistema paese. Ridurre gli stipendi dei dirigenti pubblici e delle società partecipate non quotate in Borsa e che non emettono titoli è un principio di buon senso e un modo per cercare di fare la pace con gli italiani". La norma non sarà retroattiva. In più, ha aggiunto Renzi, "alle aziende pubbliche (quotate) daremo indicazione per un tetto di 240mila euro ai presidenti. È un'indicazione, non un vincolo normativo".

Non vale per Camera e Senato. "Le camere dovranno decidere autonomamente. Ma sarebbe un gesto molto bello se nella loro autonomia gli uffici riflettessero sulla norma" ha dichiarato Renzi.

 

"La difesa contribuisce per 400 milioni di euro, di cui 150 con lo spostamento del programma F35" ha dichiarato il premier.

    

È arrivato poi il tema caldo delle coperture: in totale si parla di 6,9 miliardi nel 2014 e di 14 miliardi nel 2015.

Quelle del 2014, arrivano da:

- 1,8 miliardi: quota sulla rivaluzione del 26% delle quote delle banche in Bankitalia.

 

- 1 miliardo: Iva delle imprese.

- 600 milioni: aumento Iva (stima molto prudente).

- 100 milioni: abolizione obbligo della pubblicazione degli annunci delle aste sulla stampa.

- 300 milioni dalla lotta all'evasione già certificati.

- 900 milioni: da diverse voci tra cui tagli alle auto blu, adeguamento del trattamento economico del personale pubblico, abolizione delle tariffe agevolate per la campagna elettorale dei candidati dei partiti.

- 150 milioni: devono arrivare dalla Rai secondo le modalità che riterrà più opportune. Al cda la decisione. Il Governo ha tuttavia autorizzato a vendere RaiWay e a riorganizzare le sedi regionali.

- 200 milioni in più da nuovi tagli ai Ministeri.

- 60 milioni di euro da tagli degli organi costituzionali.

- 100 milioni di euro: cancellazione delle Province.

- 2,1 miliardi. arriveranno dall'ottimizzazione dell'acquisto di beni e servizi. Enti locali, regioni e stato: ciascuno concorrerà ai tagli per 700 milioni. Ogni singola regione, ente, ministero avrà 60 giorni di tempo per provvedere in autonomia, altrimenti interviene il Governo individuando le sproporzioni dei costi standard evidenti dalla pubblicazione dei dati online all'ufficio della spending review.

Con il decreto Irpef  ''inizia il percorso di aggregazione dei centri di costo che ora sono 32.000. Vogliamo arrivare a 40-50 in un anno" ha dichiarato Renzi.

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